La Food and Drug Administration ha approvato l’utilizzo di una “pompa” ad buprenorfina nel trattamento della dipendenza da eroina e più nello specifico nell’ambito dei programmi di disintossicazione da questo ed altri oppiacei. Il fine ultimo è quello di liberare totalmente il paziente dal bisogno delle sostanze in questione.
Entrando nei particolari dell’approvazione si scopre che l’istituzione americana ha dato il via libera al dispositivo “Probuphine“, disegnato specificatamente per rilasciare nel corpo dei pazienti, gradualmente e per sei mesi, il principio attivo sopra descritto in quelle persone già impegnate in un trattamento a base di bupenorfina a basse-moderati dosi, all’interno di uno specifico programma di recupero.
Fino ad ora questo medicinale per la dipendenza da eroina era stato approvato solo come pillola o pellicola da piazzare sotto la lingua o nell’interno della guancia fino alla sua dissoluzione. Con questa pompa si vuole puntare ad evitare perdite delle dosi o ancor peggio il loro commercio illegale. Commentano gli esperti della FDA:
L’abuso di oppioidi e la dipendenza dagli stessi sta rovinando le famiglie americane. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per dare vita a trattamenti nuovi ed innovativi che siano opzioni utilizzabili da tutti e che possano dare ai pazienti nuovamente il controllo delle proprie vite. Sono diverse le prove scientifiche che suggeriscono come un trattamento con questo tipo di farmaci corredato da una terapia comportamentale e da un supporto nel corso della disintossicazione sul lingo termine possano essere più efficaci di un intervento secco in poco tempo basato su una totale astinenza.
Sostanze come la buprenorfina e il metadone hanno mostrato che, se somministrate in dosi controllate accompagnate dal un percorso specifico di recupero, possiedono la capacità di ridurre i sintomi dell’astinenza ed il desiderio di utilizzo senza sconvolgere l’organismo. La pompa recentemente approvata viene impiantata sottopelle all’interno dell’avambraccio: per questo motivo la FDA si è riservata il diritto di poter mettere in discussione la sua sicurezza in quanto a locazione sul corpo umano.
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