Il farmaco antidiabete Actos è sicuro o pericoloso? In queste ultime ore, dopo l’apertura di un’indagine da parte della Procura di Torino la domanda che viene riproposta è la solita: causa il cancro alla vescica o no? Vediamo insieme “l’accusa”, la posizione dell’Aifa sulla questione e la risposta della casa farmaceutica.
L’associazione Promesa ha inviato alle autorità un esposto contro il farmaco antidiabete basandolo sui risultati di alcuni studi epidemiologici che hanno sollevato dubbi sulla sicurezza del principio attivo del medicinale, il pioglitazone, e quindi sul suo utilizzo. Perché è stato fatto? Per ottenere maggiori informazioni dal Ministero della Salute sulla sua effettiva pericolosità. Il farmaco è infatti ancora prescrivibile ed utilizzato. La Takeda, produttrice dell’Actos, non ha perso tempo e sottolineando come prima dell’autorizzazione europea ed italiana il pioglitazone abbia superato trial accurati, anche in relazione al rischio di sviluppo di cancro della vescica. Per sedare le polemiche in attesa di comprendere come si evolverà a livello legale l’azione della procura di Torino a tal riguardo, l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha pubblicato una nota sull’Actos al fine di fare chiarezza su quale sia la sua posizione e quali siano i fattori di cui medici e pazienti devono tenere conto rapportandosi con lo stesso. Il farmaco antidiabete quindi è pericoloso o no? Ecco la risposta:
Al termine della revisione, il Comitato per i Medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), nell’ottobre 2011, ha confermato che il profilo beneficio/rischio del pioglitazone rimane favorevole se il farmaco è utilizzato come trattamento di seconda e terza linea. Si è infatti osservato che sussiste un lieve aumento di rischio di cancro della vescica e che tale rischio può essere ridotto con un’appropriata selezione ed esclusione dei pazienti procedendo alla revisione periodica dell’efficacia e sicurezza del trattamento nel singolo paziente.
Questo significa che il farmaco è da considerare sicuro se utilizzato sotto controllo nei pazienti che non possono essere curati con altre terapia come la metformina e che al fine di evitare il leggero rischio di neoplasia riscontrato grazie agli studi eseguiti in questi anni, i malati di diabete debbano essere monitorati al fine di poter interrompere in caso di pericolo la somministrazione. Specifiche linee guida sono state diffuse tra il personale medico in tal senso e il farmaco stesso posto nella lista delle sostanze il cui beneficio/rischio viene rivalutato periodicamente.
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Fonte | AIFA
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