La FDA ha approvato il Brilinta per il trattamento dei pazienti che hanno subito un infarto. Per la precisione ha dato il via libera a nuove dose più alte per i pazienti che soffrono di sindrome coronarica acuta o di malattie cardiache gravi.
Lo studio, fortemente richiesto dai cardiologi americani e che ha portato a questa decisione, ha messo a confronto il trattamento dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari, nei termini sopraindicati, suddividendo i volontari in due gruppi: uno al quale è stato somministrato il farmaco nelle nuove dosi con l’aggiunta di una bassa dose di aspirina ed uno al quale è stato dato un placebo, accompagnato dal noto antinfiammatorio noto anche per le sue capacità di sciogliere il sangue. Una combinazione scelta proprio per questa capacità del medicinale.
I risultati hanno mostrato che le nuovi dose da 60 mg sono in grado di prevenire sul lungo termine la morte cardiovascolare, nuovi attacchi cardiaci e ictus in pazienti che hanno già subito un infarto tra gli 1-3 anni prima dell’inizio della terapia. E’ però necessario sottolineare fino ai risultati di questo studio, che questo trattamento era stato approvato per un piano terapeutico della durata di 12 mesi. I risultati ottenuti hanno mostrato che il Brilinta poteva essere utilizzato per un periodo di tempo maggiore.
Questo farmaco ha attirato a sé una importanza sempre più ampia con il passare del tempo grazie ai risultati ottenuti sui pazienti nel corso del uso clinico del farmaco. La sua capacità di prevenire i coaguli di sangue ha mostrato di essere ampia rispetto ad altri medicinali della stessa tipologia.
Il via libera dato dalla FDA in questi giorni a maggiori dosi del farmaco per un periodo più lungo darà modo ai cardiologi statunitensi di curare con efficacia molti più pazienti rispetto a quelli trattati ora, portando ad un miglioramento delle condizioni di vita generali del paziente.
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