Tonsille gonfie ed arrossate, placche alla gola piene di pus e spesso febbre: sintomi molto comuni nel periodo invernale, ma possono manifestarsi in qualunque momento dell’anno. In genere si parla di faringite e tonsillite. Sono disturbi provocati da infezioni virali o batteriche che colpiscono in modo particolare i bambini. Questo a causa della loro fisiologica fragilità immunologica, ma anche e soprattutto perché i virus ed i batteri si diffondono più facilmente in ambienti chiusi ed affollati come le classi delle scuole, o attraverso lo scambio di oggetti che vengono portati alla bocca (giocattoli, bicchieri, posate ecc). Ma chiariamo prima di tutto la terminologia.
Cosa sono e a cosa servono le tonsille?
Le tonsille sono organi di tessuto linfatico importanti per la difesa delle alte vie aeree dall’aggressione di microrganismi patogeni. Creano infatti una barriera in ben tre punti diversi. Esistono infatti:
- le tonsille palatine che si trovano nel cavo orale
- le tonsille faringee, meglio conosciute come adenoidi, che si trovano dietro le fosse nasali
- le tonsille linguali, invece sono alloggiate dietro la base della lingua.
Cosa si intende per tonsillite?
La tonsillite è l’infiammazione (caratterizzata da gonfiore ed arrossamento) di tali organi. Questo comporta ovviamente mal di gola che, specie nei bambini può creare difficoltà respiratorie, oltre che di deglutizione. Non sempre la febbre è presente e può raggiungere temperature più o meno elevate.
Cosa sono le placche alla gola?
Le placche alla gola sono invece dei rigonfiamenti che si manifestano con sacche di pus e sono spesso molto dolorose.
Quali cure per le tonsille gonfie e le placche?
Ovviamente dipende della causa. Se ci troviamo in presenza di virus (come nel caso dell’influenza stagionale e della maggior parte dei raffreddori), occorrerà aspettare solo il decorso della malattia. Tante coccole e riposo per tutti i bambini e, perché no, anche per gli adulti. In genere il tutto passa grazie all’azione del sistema immunitario in 2 o 3 giorni. Una camomilla o un tradizionale latte con il miele, sono i rimedi naturali più opportuni, utili per dare sollievo alla gola infiammata ed idratare in caso di febbre alta. Si consigliano anche tisane di salvia o limone e miele, ma anche gargarismi col limone o aceto di mele.
Numerosi i trattamenti omeopatici, come l’oscillococcinum o l’atropinum sulfuricum: uno specialista in omeopatia saprà consigliarvi. Se la temperatura supera i 38,5° si può procedere con la somministrazione di un antipiretico, come il paracetamolo (tachipirina) o l’ibuprofene (nureflex). Va evitata sempre nei bambini l’aspirina: a differenza di quello che si faceva una volta, ora si sa con certezza che questo farmaco in età pediatrica può provocare problemi di salute. E’ possibile acquistare anche sciroppi e caramelle a base di estratti naturali, lenitivi per la gola.
In caso di infezione batterica si può procedere con gli antibiotici, ma solo su suggerimento del medico che dopo una visita obiettiva ed un probabile tampone alla gola stabilirà il giusto antibiotico in relazione al batterio coinvolto. Nella maggior parte dei casi si tratta di streptococchi. La terapia antibiotica va fatta per intero: non va sospesa se il malessere è passato. Si rischia di sviluppare una antibiotico-resistenza. Difficilmente, a differenza del passato le tonsille e le adenoidi si tolgono con la chirurgia.