Come si trasmette l’epatite C? Scopriamo insieme quali sono i comportamenti a basso rischio e quelli ad alto rischio, tentando di fugare dubbi e leggende metropolitane relative al contagio di questa patologia ai danni del fegato.
L’epatite C è una malattia epatica causata dal virus HCV. Si tratta di una patologia che spesso rimane a lungo asintomatica ma che se non curata a lungo andare può portare allo sviluppo di cirrosi epatica e cancro al fegato. Una cura efficace è rappresentata dal Sovaldi, distribuito in Italia gratuitamente solo ai malati di epatite C più gravi. Tutto ciò ha portato alla nascita di veri e propri viaggi della speranza presso paesi come l’India dove i farmaci costano di meno.
Alto rischio di trasmissione di epatite C
Ecco una serie di comportamenti ad alto rischio di contagio da HCV:
- Procedure mediche condotte con strumenti non sterilizzati nei casi in cui la pelle viene perforata
- Procedure dentali condotte con strumentazione non sterilizzata
- Trasfusione con sangue infetto
- Uso comune di presidi medici non sterilizzati e contaminati dal virus
- Tatuaggi o piercing con materiale non sterilizzato.
E’ il contatto sangue a sangue a rappresentare il pericolo maggiore di contagio da parte del virus dell’epatite C: anche di quantità di sangue invisibili ad occhio nudo possono essere sufficienti. E’ per questo motivo che si consiglia l’uso di strumenti o materiale sterilizzato in ambito ospedaliero e ambulatoriale.
Basso rischio di trasmissione di epatite C
Vi sono alcuni comportamenti che possono condurre, sebbene raramente ad un contagio. Essi sono:
- Ferite da ago subite dal personale che lavora nella sanità
- Contatto sessuale
- Trasmissione da madre infetta in gestazione o durante il parto.
Nel primo caso ovviamente la pericolosità è data dalla positività conclamata al virus da parte del paziente, mentre nel secondo caso vi è rischio solo se avviene scambio ematico derivante da una lubrificazione non adeguata. Per ciò che concerne il contagio in gravidanza il rischio è statisticamente indicato intorno al 6% ma è legato alla carica virale della madre.
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Fonte | MHAHS
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