Dopo due anni in tenda a Montecitorio i fratelli Biviano tornano a casa. Una vera lotta per la salute e la vita quella di Sandro e Marco, affetti da distrofia muscolare FSO che dal 23 luglio 2013 insieme alle rispettiva fidanzate si si sono accampati davanti la Camera dei Deputati.
I due fratelli avevano iniziato la loro singolare protesa in concomitanza con il periodo più caldo relativo al metodo Stamina quando, fermata la sperimentazione non ufficiale dalle autorità, l’unico modo per ottenere l’infusione delle cellule staminali preparate era possibile solo attraverso le cure compassionevoli ed una sentenza medica. Per loro però la lotta non era relativa al controverso metodo di Vannoni, recentemente condannato per truffa, ma il riconoscimento della propria malattia e dei problemi che la stessa comporta. Ora, 23 mesi dop, è stata istituita la Giornata Nazionale sulla Distrofia facio-scapolo- omerale (nel giorno del compleanno della madre dei due fratelli che si è presa e continua a prendersi cura di loro, N.d.R.) ed un nuovo progetto del Ministero della Salute riguardante i malati dipendenti dalle macchine.E’ stato infatti creato un nuovo approccio terapeutico che consente ai pazienti che ne hanno bisogno ad essere trattati in casa senza bisogno di ospedalizzazione.
Lo stesso che consentirà a Sandro e Marco Biviano di essere assistiti nella loro casa di Lipari dopo tutto questo tempo. Un passo importante questo nei confronti delle malattie a progressione continua ed invalidante, così come sottolinea anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Insieme a loro potranno godere dell’assistenza pr la distrofia muscolare anche le sorella Palmira ed Elena, malate anche loro e gravemente. Spiega la Lorenzin:
Il progetto del ministero mette a disposizione della famiglia Biviano tutta la tecnologia più avanzata e personalizzata alle varie, imprevedibili, disfunzioni del sistema nervoso. Il sistema verrà governato da una centrale operativa che ventiquattro ore su ventiquattro gestirà il monitoraggio dei parametri vitali e manterrà adeguati i livelli di cure mediche sotto forma di farmaci e riabilitazione.
Un approccio al malato che consente di curarlo adeguatamente senza limitare la loro dignità.
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