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Reflusso gastro-esofageo: tutto quello che c’è da sapere per curarlo al meglio

Il reflusso gastro-esofageo è un disturbo che può manifestarsi a qualsiasi età per numerose ragioni, come per esempio stress e cattiva alimentazione.

Può dare origine a sintomi diversi, che vanno dal lieve fastidio al bruciore molto intenso, inoltre se non adeguatamente trattato e reiterato nel tempo potrebbe portare qualche complicanza, come per esempio la formazione di ulcere dolorose.

reflusso gastro-esofageo

Per questo, occorre intervenire tempestivamente, individuando, anche grazie al supporto del proprio medico di famiglia, il rimedio giusto con cui arginare la problematica.

Ad esempio, è possibile curare il reflusso gastro-esofageo con esoxx one, un dispositivo medico con condroitina solfato e acido ialuronico, che funge da vera e propria barriera protettiva delle mucose e riduce notevolmente tutti i sintomi correlati a questa condizione.

Inoltre, questo dispositivo aiuta anche a favorire la riparazione di eventuali danni cagionati dagli acidi. Grazie al pratico formato in bustine monodose, è possibile portarlo ovunque e assumerlo in ogni circostanza, dopo i pasti principali.

Come avviene e da cosa dipende il reflusso gastroesofageo

Per digerire gli alimenti, lo stomaco si avvale dei succhi gastrici, composti principalmente da acido cloridrico e pepsina, un enzima che contribuisce all’assorbimento dei nutrienti.

La normale produzione, se alterata, può causare un bruciore che si irradia non solo allo stomaco ma, in risalita, fino all’esofago e alla gola, provocando disturbi come disfonia e arrossamenti. Rigurgiti acidi e dolori che si localizzano all’altezza dello stomaco sono altrettanto indicativi del disturbo, così come il dolore retrosternale.

È bene ricordare che il reflusso si verifica più di frequente dopo i pasti, proprio nella fase digestiva, ma può manifestarsi anche quando lo stomaco rimane vuoto per periodi di tempo troppo lunghi. In quest’ultimo caso, infatti, gli acidi gastrici prodotti, non essendo assorbiti dal cibo, risalgono anche più facilmente provocando sintomi talvolta molto intensi. Si può avvertire un sapore amaro, la nausea o la sensazione di difficoltà a deglutire, soprattutto in posizione supina. Nei casi più seri, può arrivare a essere coinvolto anche il canale uditivo, con la comparsa di otiti.

Per evitare che, alla lunga, possano comparire ulcerazioni a livello dello stomaco o dell’esofago, occorre fare una terapia mirata e attuare un piano di prevenzione a partire dall’alimentazione fino ad arrivare a coinvolgere lo stile di vita in generale.

Come prevenire il reflusso gastroesofageo

Come anticipato, per prevenire la comparsa del reflusso gastroesofageo così come di andare incontro a recidive, può essere talvolta necessario andare a modificare le proprie abitudini alimentari.

Innanzitutto, è una buona regola prevedere pasti leggeri e frequenti durante la giornata, così da non sovraccaricare la produzione di succhi gastrici. Ovviamente, vanno evitati tutti quei cibi e quelle bevande che possono inasprire la sintomatologia: si pensi, per esempio, agli alimenti piccanti o speziati, così come a quelli molto grassi, nonché all’alcool e al caffè. Anche i pomodori e alcuni tipi di frutta possono aumentare la sensazione di acidità.

Per perseguire uno stile di vita più sano, naturalmente è consigliabile anche eliminare cattive abitudini come quella del fumo.

A livello di comportamento da assumere in caso di reflusso, è fondamentale non coricarsi mai subito dopo mangiato. In caso di inattività dopo i pasti, è consigliabile stare seduti mantenendo la schiena dritta, così da assumere una postura corretta, in grado di favorire la digestione.

Naturalmente, anche il peso corporeo, qualora eccessivo, può contribuire a peggiorare il quadro, andando ad acuire il disturbo, motivo per cui è auspicabile svolgere regolarmente attività fisica per eliminare i chili di troppo ed eliminare questo fattore di rischio.