Il metodo chiamato Cross Fit è stato inventato da Greg Glassman nel 1970 e in molti forse farebbero fatica a chiamarlo sport. Secondo quanto afferma lo stesso Glassman infatti il Cross Fit non è adatto a chi “non è disposto a cadere e rompersi l’osso del collo”. Elementi essenziali sono la competizione, prima di tutto con se stessi, e il coraggio, anche se più che di coraggio forse in alcuni casi si tratta di incoscienza. Ne è un esempio la storia di Brian Anderson che sta facendo il giro del web: dopo aver subito un ricovero di sei giorni in terapia intensiva a causa dei danni riportati ai muscoli durante un allenamento di Cross Fit che gli hanno causato la rabdomiolisi, una patologia che danneggia i reni, l’uomo è tornato tranquillamente a praticare gli stessi esercizi che quasi gli erano costati la vita.
Si tratta di un allenamento intensivo, di breve durata, anche meno di venti minuti, nel quale vengono usati pesi liberi, barre per il sollevamento sulle braccia, anelli, ma anche pneumatici giganti che vengono lanciati. Durante l’allenamento di Cross Fit gli atleti saltano, corrono, si arrampicano, lanciano e scansano oggetti senza soste e più velocemente possibile. Per questo Glassman afferma che si tratta di un allenamento globale che produce atleti “completi”. Il Cross Fit, che è stato praticato per anni esclusivamente nel garage di Glassman a Santa Cruz in California, è stato reso noto a livello mondiale dallo stesso fondatore del metodo che nel 2001 ha inaugurato un sito internet che riceve 100000 visite al mese, almeno stando a dati diffusi dal New York Times. Inoltre esistono ben 50 palestre in franchising e sembra siano state elaborate delle varianti per bambini e anziani (si spera più blande) e per gli amanti dello sport all’aria aperta. Non mancano le critiche di molti sportivi professionisti che accusano il Cross Fit di esporre inutilmente gli atleti al rischio di farsi del male. D’altra parte, Glassman risponde che l’intensità dell’allenamento e le abilità tecniche da questo richieste non sono certamente alla portata di tutti, rilevando come gli allenamenti tradizionali in palestra sortiscano pochi effetti e spesso vengano abbandonati molto presto.