Farmaci, c’è carenza. Almeno per ciò che riguarda alcuni di essi secondo la federazione dei farmacisti. Il quale non lancia un allarme ma vuole spiegare perché l’approvvigionamento di alcuni medicinali è più complesso rispetto ad altri.
Motivi della carenza dei farmaci
Il fatto che vi sia una carenza di farmaci non deve portare assolutamente il consumatore a farne un approvvigionamento inutile. Questo perché la situazione non desta allarme, per il momento. E perché vi sono delle ragioni specifiche dietro a questa criticità che sta crescendo.
Sarebbe a rischio al momento la reperibilità di almeno 3000 farmaci in Italia. Una mancanza legata al covid e alla guerra in Ucraina. Questi due eventi hanno portato a un uso maggiore di alcune sostanze e di conseguenza stanno iniziando a scarseggiare. Sia le materie prime ma anche il materiale necessario per il confezionamento. La denuncia arriva direttamente dalla Federazione degli ordini dei farmacisti, Fofi.
Sia la guerra in Ucraina con la voglia di aiutare il prossimo sia il covid con la necessità di usufrutto di determinate sostanze hanno causato tale situazione. Non è un problema saltato fuori in queste ultime settimane, ma qualcosa che si sta tentando di combattere fin dall’inizio dell’estate su tutto il territorio nazionale. La Federazione aveva già indicato prima della stagione calda come alcune categorie di medicinali stessero mostrando una indisponibilità maggiore rispetto al solito.
Antidolorifici e antinfiammatori tra quelli più carenti
A essere carente in particolare sono gli antinfiammatori e gli antidolorifici, utilizzati con maggior frequenza per il trattamento a casa del covid. Purtroppo oltre alla materia prima chimica che compone il farmaco iniziano a mancare anche elementi come la plastica dei blister e la pellicola d’alluminio per coprirli. O ancora il vetro delle fiale degli iniettabili. A questo si aggiunge la crisi energetica che agisce sulle imprese che producono tali elementi e sulla catena portando a un aumento potenziale del prezzo dei farmaci.
La richiesta della Federazione dei farmacisti è quella che la politica collabori con tutti i protagonisti della filiera affinché il problema venga risolto. In alcuni casi la Federazione stessa si è mossa per ovviare al problema distribuendo dei preparati in laboratorio con le stesse sostanze distribuendoli senza necessità di ricetta medica.
Questo approccio però non può essere considerato permanente. Deve essere ristabilita una corretta catena di preparazione e distribuzione dei farmaci. I cittadini non devono correre ad accaparrarsi il medicinale per paura di non trovarlo. Devono piuttosto rivolgersi al proprio farmacista di fiducia per avere le giuste informazioni ed eventualmente indicazioni alternative.