L’iperferritinemia o più semplicemente la ferritina alta è una malattia correlata al sovraccarico di ferro nel sangue. Le cause possono essere diverse, dalle alterazioni metaboliche agli stati infiammatori acuti e cronici. L’iperferritinemia è asintomatica, ma si può diagnosticare attraverso una serie di analisi del sangue con dosaggio della ferritina.
La ferritina è una proteina prodotta dal sistema reticolo-endoteliale e svolge la funzione di immagazzinare il ferro e di rilasciarlo in caso di necessità. Si trova principalmente nel fegato, nella milza, nel midollo osseo, nella placenta, nel miocardio, nel sangue e anche nei tessuti tumorali. I valori normali di ferritina sono 60-400 ng/mL per l’uomo, 15-150 per la donna fertile, e 30-400 per le donne in menopausa.
Come anticipato all’inizio, l’iperferritinemia dipende sempre da uno stato di sovraccarico di ferro, qualunque ne sia la causa, dalla presenza di malattie infiammatorie alle infezioni, dalle epatiti croniche ai disturbi metabolici come iperuricemia, diabete, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ma anche le neoplasie.
La terapia in caso di ferritina alta prevede, accanto ai prelievi periodi di sangue (350-400 ml di sangue), la prescrizione di una dieta a basso contenuto di ferro e l’assunzione di chelanti, che, trasformando il ferro in un complesso in grado di essere filtrato dai reni, favoriscono la sua eliminazione attraverso le urine.
Per quanto riguarda l’alimentazione, occorre prima di tutto evitare l’assunzione di integratori di ferro e in seconda battuta rendere il sangue il più fluido con il consumo di frutta e verdure crude. Inoltre, svolgere un’attività aerobica con regolarità e costanza come la corsa, la bicicletta o il nuoto aiuta a tenere il peso corporeo sotto controllo, favorendo il miglioramento delle alterazioni metaboliche (trigliceridi, colesterolo, ecc.).
La ferritina alta non è una condizione da sottovalutare, poiché può comportare conseguenze anche gravi, causando l’insorgenza di patologie come cirrosi, fibrosi, cardiopatie, carcinoma epatico e artropatie delle articolazioni.
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