Oggi 13 settembre 2013 ricorre la Giornata Mondiale della Sepsi, una sindrome che si instaura in seguito ad un’infezione e che ogni anno colpisce circa 26milioni di persone, con una mortalità media del 30%. La tempestività della diagnosi è determinante, tuttavia è resa difficile dal fatto che i sintomi (febbre o temperatura inferiore ai 35°C, battito superiore ai 90 battiti al minuto, frequenza respiratoria maggiore di 20 respiri al minuto, infezione) possono essere confusi con altre malattie.
La Giornata Mondiale della Sepsi è un modo per saperne di più su questa condizione di iper-infiammazione meglio conosciuta con il nome di setticemia, spesso ignota o sottovalutata dall’opinione pubblica, che si estende a tutto l’organismo e che è la prima causa di morte per infezione.
Nel mondo sviluppato la sepsi è in aumento, tanto che l’incidenza è addirittura superiore a quella dell’infarto al miocardio. Le cause di tale incremento, come spiegano gli esperti, sono l’invecchiamento generale della popolazione, ma anche l’uso frequente di interventi ad alto rischio, l’indebolimento del sistema immunitario e l’utilizzo di antibiotici, che ha portato allo sviluppo di specie microbiche resistenti ai farmaci e quindi ad infezioni più aggressive. La sepsi, infatti, si verifica quando le sostanze chimiche utilizzate per combattere l’infezione scatenano un’infiammazione diffusa a tutto l’organismo. Se la sepsi peggiora si corre il rischio si trasformi in shock settico, che può portare alla morte. Se la setticemia viene curata tempestivamente le probabilità di sopravvivenza del paziente aumentano.
Le principali iniziative organizzate in occasione dell’evento sono due: la diffusione in rete di un video e il supporto a una ricerca condotta dal Professor Rossolini dell’Università di Siena in collaborazione con l’ospedale di Careggi, nell’ambito di un’analisi sulle performances dell’impiego delle immunoglobuline, che ad oggi rappresentano un valido supporto per le terapie antibiotiche utilizzate in caso di infezioni batteriche gravi. I risutlati dello studio saranno resi pubblici in occasione del prossimo Congresso Nazionale SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) IL 17 ottobre.
Via| Sepsi Day; Photo Credit| Thinkstock