Quando la pelle viene a contatto con la sabbia non è così raro imbattersi in infezioni da batteri, funghi e virus. La combinazione di caldo, salsedine e umidità, infatti, può essere “fatale”. I bambini ad esempio, sono spesso vittime dell’impetigine, un’infezione batterica particolarmente contagiosa, che può passare da un membro all’altro della famiglia con estrema rapidità. Vediamo insieme come evitare brutte sorprese.
Tra le insidie principali della sabbia ci sono le verruche plantari, infezioni causate da virus della famiglia del papilloma virus umano (HPV), e si manifestano come piccole escrescenze dure e talvolta dolorose. Per prevenire la comparsa è consigliabile non camminare a piedi nudi nelle docce sulla spiaggia e sui pavimenti dei bar al mare, ma anche sui bordi delle piscine. Inoltre bisogna sempre utilizzare accessori personali, telo da mare in primis e se si hanno delle verruche bisogna accuratamente coprirle con un cerotto per prevenirne la diffusione a sé e agli altri.
Per la cura delle verruche si può ricorrere all’azoto liquido, ma anche ai rimedi naturali quali tea tree oil, che si applica direttamente sull’area interessata per 7-20 giorni o il succo di aloe vera, che si applica nello stesso modo.
Sulla sabbia, come anticipato, anche il rischio di impetigine è piuttosto elevato e non solo per i più piccoli. Si tratta di un’infezione batterica causata da streptococchi e/o stafilococchi molto diffusa nella stagione estiva. Si manifesta con bolle o chiazze talvolta pruriginose, soprattutto su viso, collo, mani ed estremità. L’infezione si diffonde rapidamente mediante l’autocontagio con le dita o gli asciugamani. Il trattamento deve essere immediato e adeguato, non solo per contenere la diffusione ad esempio tra i componenti della stessa famiglia o i compagni, ma anche per prevenire possibile complicanze. La cura è essenzialmente topica, a base di disinfettante e antibiotico, in alcuni casi anche per via orale.
Per i soggetti che soffrono di dermatite atopica la sabbia, in combinazione con la salsedine, può causare irritazioni locali che si manifestano con puntini rossi e pruriginosi su tutto il corpo. La soluzione sarebbe quella di evitare il contatto diretto con la sabbia perché lo sfregamento può irritare la pelle ulteriormente, ma si tratta di un’indicazione di difficile applicazione soprattutto se si tratta di bambini. I bagni in mare in genere favoriscono la guarigione, come dimostrato anche da numerose ricerche, ma subito dopo è importante sciacquarsi con l’acqua dolce, quindi è preferibile che in spiaggia siano presenti anche le docce. Inoltre, è bene non tenere addosso il costume bagnato.
Da non sottovalutare poi i funghi della pelle, che con il caldo, l’umidità e il sudore trovano l’ambiente ideale per riprodursi. Si annidano nelle piscine, ma anche nella sabbia. Non è sempre facile accorgersi dell’infezione, anche perché solo raramente si avverte prurito e le lesioni, almeno inizialmente, sono molto piccole tanto da essere facilmente confuse con banali dermatosi. Le zone del corpo più colpite sono i piedi, dove si annida la Tinea corporis, mentre sul troco può annidarsi il Pytiriasis versicolor, detto anche “fungo del mare” perché si manifesta con chiazze bianche, che dopo l’esposizione al sole e quindi l’abbronzatura, diventano più evidenti, ma non è contagioso. Le pieghe inguinali e le cosce, invece, possono essere colpite da altri miceti, come la Tinea cruris o inguinalis. Per prevenire la comparsa dei funghi basta adottare dei piccoli accorgimenti, come evitare di portare indumenti bagnati o umidi dopo il bagno e asciugare bene la pelle e i capelli. Le micosi vanno trattate con l’antimicotico, da applicare 1-2 volte al giorno per almeno 3 settimane. In commercio si trovano diverse formulazioni (spray, crema, gel, lozione) spesso a base di derivati azolici che hanno uno spiccato effetto antifungino. L’antimicotico, in ogni caso, deve essere prescritto dal medico e in base al tipo di infezione.
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