Ipotermia e congelamento sono alcuni dei rischi più comuni durante l’inverno quando la temperatura scende spesso sotto lo zero e l’organismo ne subisce le conseguenze negative. Come prevenire? Alcune regole possono rivelarsi importanti per salvaguardare la salute anche durante la stagione invernale.
A parlare è il dottor Luigi Festi, direttore dell’ospedale di Circolo di Varese, uno dei Centri regionali di riferimento per il trattamento del paziente ipotermico accidentale.
L’ipotermia è l’incapacità di contrastare un abbassamento generalizzato della temperatura corporea, ricorrendo o aiutando i processi fisiologici di adattamento, il più conosciuto dei quali è il brivido. Quando l’azione del freddo si localizza invece su ben definite parti del corpo umano, mani, piedi, viso, si parla di congelamento
Ma come prevenire ipotermia e congelamento?
Ormai i moderni materiali che caratterizzano l’abbigliamento dedicato alla montagna consentono una vestizione cosiddetta a cipolla, quindi composta da più strati: sono necessari pochi strati traspiranti durante l’attività fisica, così che il sudore non ristagni sulla pelle, aumentando il pericolo di ipotermia quando ci si ferma. Servono invece più strati quando ci si ferma e durante il riposo, dal momento che la presenza di aria tra strato e strato agisce come isolante, aiutando a mantenere la fisiologica temperatura corporea. Inoltre è bene evitare per quanto possibile l’esposizione al vento e all’acqua e l’assunzione di alcol e droghe che provocano vasodilatazione periferica, aumentano la dispersione del calore. È invece utile muoversi per produrre calore, massaggiare le parti a rischio, mani e piedi, se possibile nutrirsi con alimenti ipercalorici, assumere liquidi caldi
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