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Virus Zika ed aborto

Virus Zika ed aborto: il dibattito su questi due temi è in pieno fervore. Sono molte infatti le autorità sanitarie che promuovono in caso di concepimento in luoghi infestati dal virus e nelle donne contagiate dallo stesso l’aborto.

Insieme all’uso di anticoncezionali ovviamente. Quello che però è da un punto di vista tecnico un suggerimento per evitare contagi e la nascita di bambini affetti da microcefalia, diventa nella realtà un problema etico non indifferente. Se non si ha la certezza di una malformazione grave che possa limitare la sopravvivenza del bambino, è accettabile la presa in considerazione di una simile possibilità?

A livello medico, senza dubbio, la proposta di un maggiore uso di anticoncezionali al fine di evitare gravidanze a rischio nei luoghi colpiti dal virus Zika è accettabile ed ovvia. L’astenersi da concepimenti in situazioni a rischio dovrebbe essere un messaggio recepito il più possibile dalla popolazione. E molti Stati, su suggerimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dovrebbero rendere possibile l’utilizzo di metodi contraccettivi. Perché a livello sociale un’osservazione è necessaria: i paesi colpiti hanno una legislazione molto dura e l’aborto è spesso vietato. Spiegano dall’OMS:

Le leggi e le politiche che restringono il loro accesso a questi servizi devono essere riviste con urgenza, allineandosi agli obblighi internazionali sui diritti umani per garantire il diritto alla salute per tutti. Chiediamo a questi governi di cambiare tali leggi, perché come possono chiedere alle donne di evitare gravidanze?.

Gli unici paesi dove l’aborto è concesso sono Cuba, Guyana e Uruguay: i restanti Stati dell’America Latina quando lo contemplano è solo se la madre è in pericolo di vita o vittima di uno stupro. E se le perplessità sull’aborto sono comprensibili, non lo sono altrettanto quelle relative agli anticoncezionali. Essi possono aiutare a contenere le conseguenze dell’infezione di questo virus senza chiamare in campo azioni drastiche. Perché non approfittarne soprattutto in un momento in cui gli esperti hanno paura che il virus possa mutare tipologia di contagio rispetto alle zanzare?

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