Accusare, di quando in quando, bruciore di stomaco, nausea e difficoltà digestive è piuttosto normale. Quando però queste condizioni si ripetono con una certa frequenza o non si risolvono nell’arco di pochi giorni, è necessario consultare il proprio medico curante, il quale, in alcuni casi, potrebbe prescrivere un esame piuttosto temuto: la gastroscopia o endoscopia digestiva.

Sebbene sia piuttosto invasiva, la gastroscopia risulta molto utile non solo per individuare rapidamente problemi gastrointestinali quali sanguinamenti e forme tumorali, ma anche per effettuare immediatamente piccoli interventi come l’asportazione di polipi benigni. Inoltre, per ridurre al minimo il fastidio e portare a termine l’esame senza problemi, è possibile ricorrere all’anestesia.
Laddove si necessitasse di sottoporsi a questo esame, si potrebbe cercare un dottore specializzato e procedere anche online con la prenotazione del servizio di endoscopia digestiva presso strutture ospedaliere abilitate.
Cos’è l’endoscopia digestiva
Quando si parla di endoscopia digestiva o gastroscopia si fa riferimento a una tecnica che coniuga diagnosi e terapia delle problematiche e delle patologie a carico di esofago, stomaco e duodeno.
Per effettuare questo tipo di esame viene utilizzato un tubo flessibile dotato di luce e di una piccolissima telecamera, l’endoscopio, il quale viene fatto scendere all’interno del tratto gastrointestinale fino all’area da analizzare e trattare. Grazie al suo impiego, il medico è in grado di individuare svariate patologie anche al loro stadio iniziale e di impostare il prima possibile una terapia adeguata. Inoltre, come anticipato nell’introduzione, permette di effettuare interventi mini-invasivi che aiutano a risolvere immediatamente alcune problematiche, come la presenza di polipi o di emorragie, e che permettono di effettuare biopsie.
Come viene effettua
Per effettuare una endoscopia digestiva, il medico sceglie, innanzitutto, il tubo flessibile con lunghezza e calibro più adatti alla situazione. Fa quindi sistemare il paziente sul fianco sinistro e, se lo ritiene opportuno, ricorre a un’anestesia locale per rendere l’esame più agevole e meno fastidioso per il paziente.
L’endoscopio viene, nella maggior parte dei casi, fatto passare attraverso la bocca e, per questo, al fine di evitare che il paziente la chiuda durante l’esame, gli viene inserito un boccaglio fra i denti. In alcuni casi, può essere scelto, come canale di accesso, il naso.
L’esame ha una durata variabile tra i 15 e i 45 minuti, a seconda dell’area da esaminare e dell’eventuale necessità di effettuare immediatamente piccoli interventi. In quest’ultimo caso, l’endoscopio potrà essere completato con gli strumenti necessari.
Quando sottoporsi a endoscopia digestiva
L’endoscopia digestiva è un esame diagnostico e terapeutico che può essere effettuato sia come forma di prevenzione sia per indagare, in presenza di sintomi specifici, la presenza di patologie a carico del tratto gastrointestinale.
Tra i sintomi che possono rendere necessario questo tipo di esame rientrano:
- dolore e bruciore allo stomaco, frequenti o cronici;
- difficoltà di deglutizione;
- nausea e vomito che non tendono a risolversi spontaneamente;
- melena;
- inspiegabile perdita di peso.
Il medico potrà inoltre prescrivere questo tipo di esame laddove sospettasse la presenza di malassorbimento, forme tumorali a carico di stomaco o esofago, ulcera peptica.