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SINDROME TUNNEL TARSALE E CHIRURGIA, COSA FARE QUANDO I FARMACI NON BASTANO

Bruciore, formicolio e prurito alle dita o alla pianta del piede? Potrebbero essere i sintomi della Sindrome del tunnel Tarsale, una patologia che può arrivare a richiedere un intervento di chirurgia del piede, quando i trattamenti medici non bastano.

Ma che cos’è la Sindrome del tunnel Tarsale? Tecnicamente, una sindrome canalicolare da intrappolamento del nervo tibiale posteriore. Non tutti sanno che si tratta di una patologia neurologica. Più precisamente, corrisponde ad una neuropatia da intrappolamento: il nervo tibiale posteriore, collocato nella zona posteriore della tibia, entra nel tunnel tarsale dopo che questo è stato compresso da una lesione, rimanendo così intrappolato.


Foto da noene-italia.com

Il paziente lamenta in questo modo fastidi e bruciori che, in mancanza di una diagnosi tempestiva, si aggravano con un’intensa attività fisica. Tanto che la sensazione di dolore, dal piede e dalla caviglia, può salire lungo la gamba, fino al polpaccio.

Basta che un tendine si infiammi o che un trauma produca un ispessimento della fascia fibrosa superficiale, che il nervo subisce una compressione ed entra in sofferenza, causando nella maggior parte dei casi una sensazione di bruciore sotto le dita, sotto al tallone o sotto la pianta del piede.

Con il tempo il dolore si acutizza e diventa invalidante, tanto da penalizzare il passo. Riconoscere questo disturbo, che nella stragrande maggioranza dei casi colpisce adulti e anziani, non è sempre facile e immediato. Le cause possono essere:

  1. Cisti che si formano sui tendini e riducono lo spazio per il nervo
  2. Aumento del tessuto tendineo, causato da un lipoma
  3. Frattura, con l’osso che si sposta e schiaccia il nervo
  4. Varici o vene varicose
  5. Piede piatto

Elettromiografia, ecografia e risonanza magnetica sono esami fondamentali per valutare la salute del nervo e riconoscere la Sindrome. I trattamenti, com’è ovvio dedurre arrivati a questo punto, dipendono soprattutto dalle cause che hanno portato alla compressione del nervo. Farmaci anti-infiammatori, infiltrazioni di steroidi, correzione dell’assetto del piede e altre tecniche mediche riabilitative non sono sempre sufficienti a risolvere in modo definitivo il problema, tanto da rendere necessario un intervento di chirurgia del piede.

L’operazione consiste nella liberazione del nervo a cielo aperto, con un successo pari all’80% dei casi. La chirurgia permette inoltre di rimuovere cisti, calli ossei esuberanti e tutti gli altri fattori meccanici che possono aver causato la compressione. Se il nervo è rimasto schiacciato troppo a lungo, la riabilitazione può essere lunga e difficoltosa, motivo in più per sottolineare l’importanza della diagnosi tempestiva e la necessità di non rimandare l’intervento troppo a lungo nel tempo.