L‘uva può essere una valida alleata nella prevenzione di alcune malattie che interessano l’occhio, come la degenerazione maculare, responsabile di un progressivo degrado della macula, cioè la zona centrale della retina, e che a lungo andare può portare anche alla cecità, soprattutto nelle persone anziane. Tuttavia, sembra esserci una speranza, ancora una volta dagli antiossidanti delle frutta. La degenerazione maculare è tra le cause principali della perdita della vista tra le persone oltre i 65 anni di età. La malattia si presenta come una diminuzione della vista nella zona centrale del campo visivo, e/o con una deformazione delle immagini che costituisce il sintomo premonitore più importante. La degenerazione della macula è legata essenzialmente al processo di invecchiamento dell’occhio, che determina un minor apporto di sangue e di elementi nutritivi. Con il tempo, infatti, i tessuti della retina si assottigliano e si deteriorano.
Al di sotto della macula si accumulano dei depositi di colore giallo che alterano la funzionalità delle cellule deputate alla visione centrale. Tali cellule, scarsamente nutrite dai capillari della retina centrale, si atrofizzano. Una speranza, tuttavia, arriva dagli antiossidanti contenuti nell’uva. Come spiega Silvia Finnemann della Fordham University di New York, che ha coordinato lo studio pubblicato sulla rivista “Free Radical Biology and Medicine”:
L’effetto protettivo dell’uva in questo studio è stato notevole, offrendo un vantaggio per la visione dei pazienti anziani, anche quando l’uva viene consumata solo in giovane età.
I componenti di questo prezioso frutto, infatti, sembrano proteggere la retina dal rischio di cecità con maggiore efficacia rispetto alla luteina, un’altra sostanza antiossidante che si trova negli spinaci, nell’insalata verde, nei porri e nei piselli ed è ritenuta importante per la buona vista poiché combatte i radicali liberi e aumenta la densità ottica del pigmento maculare. Come dimostrano i risultati di molti studi, infatti, è proprio il processo ossidativo che svolge un ruolo di primo piano nello sviluppo della degenerazione maculare.
Photo Credit|ThinkStock