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Intervento chirurgico per il glaucoma

Il glaucoma si può correggere con un intervento chirurgico? Ed in cosa consiste? Il glaucoma è una malattia dell’occhio, cronica, correlata ad un aumento della pressione  intraoculare. Questo accade per un accumulo del liquido (umor acqueo) interno. Fisiologicamente l’occhio è mantenuto da questa sostanza umido con un continuo ricambio: il liquido viene prodotto e riassorbito al contempo. Quando questo meccanismo si inceppa, sale la pressione all’interno dell’occhio stesso dando origine al glaucoma, che comporta nel tempo, alcuni disturbi della vista: se non si individua precocemente però o non lo si cura nel modo corretto, può provocare un danno irreparabile al nervo ottico tale da condurre anche a cecità. Ma vediamo nel dettaglio.

Le terapie per il glaucoma

Non si può guarire dal glaucoma, e neppure si può risolvere il danno alla vista una volta che questo si è manifestato, ma di certo sono disponibili e di pratica clinica consolidata alcuni trattamenti (farmaci ed intervento chirurgico) in grado di abbassare la pressione intraoculare dell’occhio. Alla chirurgia si giunge solo quando i farmaci non si dimostrano adeguatamente efficaci.

La chirurgia per il glaucoma

L’intervento per il glaucoma si può effettuare sia con l’ausilio del laser (in una prima fase) che con la cosiddetta chirurgia tradizionale: l’obiettivo è quello di  creare un nuovo canale di deflusso, allargare l’esistente, o impiantare una valvola artificiale in modo da diminuire la pressione elevata nell’occhio e quindi rallentare il decorso della malattia, ma non si potrà mai avere un miglioramento della visione (ed in alcuni casi occorrerà anche proseguire con la terapia medica anti glaucoma), laddove il danno si sia già manifestato. Esistono diversi tipi di interventi chirurgici per il glaucoma, il più comune dei quali è sicuramente il cosiddetto intervento filtrante o trabeculectomia. Si può procedere in anestesia locale o generale, con un ricovero o semplicemente in ambulatorio, dipende dai casi singoli e dall’opzione che il chirurgo oculista valuterà più opportuna per il paziente.

Glaucoma: dolore e post operatorio

Nel post operatorio sarà necessario seguire una terapia farmacologica, da iniziare entro le due ore dall’intervento: pillole e colliri che favoriranno una guarigione più rapida ed eviteranno complicanze; normali sensazione di dolore, fastidio, fotofobia, ma vanno comunque comunicate al chirurgo; l’occhio è in genere arrossato e per alcuni giorni si avrà la sensazione di un corpo estraneo all’interno ed una visione non chiara. Tutto si ri- stabilizzerà  entro 30-60 giorni. Per un paio di giorni l’occhio andrà bendato, poi basteranno degli occhiali da sole di giorno ed una apposita conchiglia la notte.

 

Complicazioni post operatorie

Con le moderne tecniche e tecnologie chirurgiche le complicazioni di un intervento per il glaucoma sono veramente rare, ma comunque esistenti: durante l’operazione si può avere un’emorragia. Questa si può sviluppare anche nel post operatorio, così come una pressione oculare troppo bassa, un innalzamento ulteriore della stessa  (intervento non riuscito), infezione. Per tali motivi alla chirurgia si ricorre quando le altre terapie non hanno funzionato.

Glaucoma, la prevenzione

Una prevenzione secondaria del glaucoma è possibile: questo significa che si può trarre giovamento dalla diagnosi precose, quando ancora non sono evidenti sintomi particolari. Metterla in pratica è semplicissimo. basta rivolgersi ad un oculista per una visita di controllo con regolarità, almeno una volta l’anno dopo i 50 anni. L’età è infatti uno dei principali fattori di rischio insieme alla familiarità con il glaucoma ed un too oculare oltre i limiti della norma. Chi si trova in tali condizioni deve prestare ancora più attenzione. Solo dopo una diagnosi si può applicare la giusta terapia che terrà lontana il più possibile la cecità e l’ipovisione.

 

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Foto: Getty images