Poche gocce, ma quelle sufficienti per sentirsi in imbarazzo, con se stessi e con gli altri. Chi soffre di incontinenza urinaria prova così un doppio disagio: quello nel gestirsi quando è fuori casa e trovare il coraggio e le parole per parlarne con qualcun altro. E’ per questo che, nonostante la sua notevole diffusione, resta ancora oggi un problema largamente trascurato. Solouna minoranza tra chi ne soffre ne parla con il medico o fa ricorso allo specialista tanto che il numero di pazienti incontinenti “sconosciuti” al sistema socio-sanitario è largamente superiore a quelli “dichiarati” e seguiti nelle strutture.
Anche perché non tutti sanno che c’è un tipo di incontinenza urinaria che può manifestarsi quotidianamente facendo le scale, sollevando le buste della spesa, facendo una corsa, durante gli esercizi in palestra: è la cosiddetta incontinenza da stress, che al contrario di quello che può far credere comunemente il termine non è un’incontinenza da stress psicologico bensì da stress fisico. Dai presidi distribuiti nelle Farmacie, alle tecniche chirurgiche a seconda dei diversi casi, l’incontinenza urinaria è un disturbo che va affrontato. Spiega il professor Massimo Porena presidente della Sipuf, la Società Italiana di Pelvi perineologia e Urologia Femminile e Funzionale, direttore della Clinica Urologica e andrologica dell’Università di Perugia, editor in chief di Urologia internationale:
“Si può anche curare con soluzioni efficaci che in breve tempo migliorano in modo importante la qualità della vita di chi ne soffre; sono ancora tante le persone che continuano a non rivolgersi al medico per tenere il più possibile nascosto il problema per vergogna e rassegnazione, con il pregiudizio che si tratta comunque di un disturbo tutto sommato minore, tipico dell’età e quasi ineluttabile. Spesso considerato, in fondo, anche dal sistema sanitario stesso meno importante nella scala di priorità delle patologie del paziente. A ciò si aggiunge l’errata convinzione che pochi siano i presidi in grado di risolvere il problema e che i farmaci disponibili abbiano comunque troppi effetti collaterali. Per affrontare e superare con convinzione il problema occorre però conoscerlo da vicino. La continenza delle urine è assicurata dalla perfetta coordinazione delle tre fondamentali componenti della funzione vescicale: l’accumulo delle urine, lo svuotamento ed il controllo nervoso. La disfunzione di una o più di esse conduce inevitabilmente all’incontinenza. Quindi, per incontinenza si intende la perdita involontaria e non controllata di urine attraverso l’uretra. Tale situazione determina condizioni socialmente non accettabili e non convenienti”
Ci sono quindi diversi tipi di incontinenza?
“I principali sono tre: da sforzo (o da stress), da urgenza e mista, in cui sono presenti le due componenti da sforzo e da urgenza contemporaneamente – e quella da rigurgito (tipica dei paziente maschio prostatico)”.
Cos’è l’incontinenza da sforzo o stress?
“Con questo termine si intende la perdita involontaria di urine che si verifica in concomitanza di improvvisi e bruschi aumenti della pressione addominale come colpi di tosse, riso, starnuti, sollevamento di pesi, ecc..”
In chi si manifesta principalmente?
“E’ più frequente, anche se non esclusiva, nelle donne che hanno avuto più figli, ma può presentarsi anche in donne giovani, soprattutto in quelle che fanno attività sportiva. Studi di prevalenza di campioni a random di donne sopra ai 18 anni indicano infatti che il problema è comune anche tra le giovani, manifestandosi episodicamente nel 45% delle pazienti”.
L’incontinenza da urgenza, invece, cos’è?
“In pratica è la perdita di urine associata a contrazioni non inibite del muscolo della vescica; dal punto di vista clinico è caratterizzata dalla perdita involontaria di urina associata ad un improvviso e forte desiderio di urinare, cioè il paziente perde prima di raggiungere il bagno. Nell’età geriatrica rappresenta il tipo di incontinenza più frequente, visto che ci si trova dinnanzi alla perdita del normale controllo nervoso della funzione vescico uretrale. L’incontinenza da urgenza può inoltre essere espressione di patologie organiche delle vie urinarie (infezioni, calcoli, neoplasie vescicali, ipertrofia prostatica) o di patologie neurologiche”.
E’ un disturbo tipico solo delle donne o anche degli uomini?
“A seconda del tipo di incontinenza. Quella da stress o da sforzo è prevalentemente un problema femminile, nel maschio è esclusivamente secondaria a interventi chirurgici che riguardano il tratto vescico-sfinterico o nei pazienti con vescica neurologica. Per l’incontinenza da urgenza, la prevalenza varia a seconda dell’età nei due sessi. Fino a 60 anni ne è maggiormente colpita la donna; dopo questa età il disturbo più o meno si equivale nei due sessi. Per quanto riguarda il sesso maschile ci possono essere casi di incontinenza urinaria legati a problemi di natura ostruttiva al deflusso delle urine. Si stima che il 30-40% dei pazienti affetti da ipertrofia prostatica severa possano manifestare vari gradi di incontinenza da urgenza.”
Cosa si può fare per risolvere l’incontinenza?
“Oggi, nelle sue varie forme, può essere curata con successo. In base al tipo e all’entità si possono mettere in atto diverse strategie terapeutiche: mediche, riabilitative, chirurgiche. Ogni paziente, studiata in maniera accurata, potrà giovarsi di uno di questi trattamenti che possono essere tra loro integrati. Conoscendo il problema si possono identificare le cause, si può inquadrare in modo corretto e si possono integrare le terapie con un duplice scopo: preventivo e curativo in senso stretto”.
[Fonte | OPTIMA SALUTE]