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Sindrome di Cushing, nuova speranza da farmaco sperimentale

 La sindrome di Cushing, malattia che colpisce una persona su 100 mila nel mondo, è una patologia molto particolare coinvolgenti le ghiandole dell’organismo e spesso causata da un adenoma alla base dell’ipofisi, la ghiandola endocrina che ha una forte influenza sullo sviluppo corporeo. Una malattia che può portare alla morte e che potrebbe trovare nel pasireotide un antagonista efficace.

Il nuovo medicinale è stato recentemente presentato a Napoli presso la sesta edizione degli  “Incontri Italiani Ipotalamo Ipofisari”, organizzato dall’università’ Federico II. La sindrome  di Cushing, che prende il nome dallo studioso che l’ha scoperta, spesso manda in tilt il metabolismo, favorendo la comparsa di diabete, ipertensione ed obesità.

Come spiega la dott. AnnaMaria Colao:

Chi soffre di questa malattia  ha un quadro patologico potenzialmente grave e ancora oggi capita che la diagnosi venga effettuata dopo alcuni anni dalla sua comparsa o che venga confusa con la sindrome metabolica.

Il farmaco sarà presto in commercio. Attraverso uno studio di tipo retrospettivo che ha coinvolto 26 nazioni con una forte componente italiana, ha rivelato che la mortalità derivante da questa malattia è pari nel nostro paese al 7% (i due estremi sono il 2% della Cina ed il 12% dell’Argentina, n.d.r.) derivante quasi  sempre da conseguenze relative all’apparato respiratorio, cancro ed infarto.

Il pasireotide non sembra essere efficace solo per la sindrome di Cushing: uno studio è attualmente in atto anche per verificarne l’utilizzo in caso di acromegalia, patologia che causa una crescita incontrollata delle ossa e degli organi.

Aggiunge la dott.ssa Colao

Grazie alle sue caratteristiche questo farmaco potrebbe essere scelto per tutti i tumori ipofisari.

All’interno del convegno tenutosi a Napoli è stato lanciato anche un registro internazionale dei malati di Cushing, in modo tale da unire le forze per dare maggiore spinta alla ricerca. Il suo nome? Sinergia, acronimo della malattia stessa.

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