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Dermatite atopica, una scuola per capirla

 Una scuola per capire e affrontare la dermatite atopica. Una sorta di scuola dell’Atopia. Così può essere definita l’idea che il direttore della Dermatologia pediatrica presso la Fondazione Policlinico di Milano Carlo Gelmetti ha avuto e che questo anno è giunta alla sua quarta edizione.  Uno strumento per capire la patologia ed imparare a limitarne i danni. Soprattutto in virtù della sua esponenziale crescita tra la popolazione.

Tra i primi fattori da tenere in considerazione, viene spiegato nei corsi, vi è quello dell’alimentazione. Vi sono dei cibi che possono essere considerati dei veri e propri “attivatori” del disturbo. Parliamo di latte vaccino, uova, arachidi, noci, soia, grano, pesce, crostacei, molluschi, ed anche alcune tipologie di frutta e verdura. Tutti alimenti che sia nei bambini che negli adulti possono essere in grado di scatenare delle manifestazioni allergiche.

Esperti come Gelmetti più che di dermatite atopica partono proprio dal concetto di atopia, spiegando come l’eruzione cutanea ne sia sola un espressione. Rendendo noti dei numeri, bisogna ricordare che questa malattia colpisce almeno un milione di bambini e ragazzi e circa il 2% degli adulti. Spiega il direttore milanese:

E’ una malattia geneticamente determinata  spesso associata a forme allergiche come asma e raffreddore allergico. Nel 60% dei casi l’esordio avviene nei primi 2 anni, percentuale che sale al 90% dei casi nei primi 5 anni di vita. Poi la dermatite atopica tende a regredire spontaneamente, anche se nel 50% circa dei casi persiste dopo la pubertà e nel 10% anche in età adulta.

Attualmente in merito alal cura, gli esperti puntano  a tralasciare le cure a base di cortisone, considerate superate, dando maggiore spazio a farmaci immunomodulatori ad uso locali ed a fototerapia. Il dott. Gelmetti ci spiega perché:

L’atopia non è la malattia di un organo ma piuttosto un difetto delle membrane che delimitano il nostro “confine”; come la pelle rappresenta il confine tra “esterno” ed “interno” e facilmente entra in contatto con numerosi allergeni, così avviene anche per la mucosa che riveste il nostro intestino. Il fatto che queste membrane si chiamino pelle, intestino, congiuntiva, bronchi o quant’altro, nel passato, ha complicato e artificialmente frammentato la comprensione ed il trattamento di un fenomeno unitario.

La dermatite atopica è una delle manifestazioni maggiori dell’atopia e sicuramente una delle più diffuse. Qualche consiglio? Utilizzare sempre detergenti dal ph neutro, applicare sulla pelle creme emollienti, anche con funzione antibatterica se necessario, evitare di vestire indumenti sintetici o di lana.

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