Il cuore degli adolescenti è a rischio. Si tende sempre a considerare questa fascia d’età esente da problemi. Ma la statistica e la letteratura medica ci dimostrano che anche tra i giovanissimi possono svilupparsi problemi cardiaci che talvolta risultano fatali.
Non sempre tutto questo è dovuto a particolari patologie sviluppare al momento: di sovente si ha a che fare con dei problemi congeniti che rimangono nascosti e silenti. E’ per questo motivo che tra i controlli ai quali gli adolescenti dovrebbero sottoporsi non dovrebbe mai mancare anche una visita cardiologica, in modo tale da verificare la presenza di qualche difetto cardiaco o patologia sopravvenuta. Basterebbero anche controlli più approfonditi al momento dell’ingresso in un’attività sportiva agonistica.
Ed a tutto questo, per tutti, andrebbe accompagnato uno stile di vita sano, caratterizzato da movimento e da un’alimentazione corretta. Come suggerisce uno studio della Duke Clinical Research Institute, pubblicato sulla rivista di settore Circulation, basta un livello di colesterolo leggermente più elevato da giovanissimi per poi avere negli anni successivi il rischio di sviluppare malattie cardiache.
Cosa ci insegna questo? Che quando si tratta della salute del cuore, nessuno deve rimanere estraneo ad una prevenzione costante. Una percentuale sensibile di giovani presenta infatti delle alterazioni elettrocardiografiche congenite che, legate a malattie genetiche, possono rivelarsi potenziali cause di aritmie cardiache maligne, un disturbo che può rivelarsi fatale. Senza contare il rischio dello sviluppo di ipertensione, ictus ed infarto che una cattiva salute cardiaca non approcciata possono far scaturire in futuro, entro 15-20 anni.
Si tratta di una stima che incute spavento. Ma è giusto che sia così: vi è bisogno di monitorare la salute degli adolescenti, soprattutto se vi sono presenti dei fattori di rischio. Essere attenti in anticipo dà modo di evitare spiacevoli conseguenze sul medio lungo termine e soprattutto evitare dal principio quelle morti improvvise di cui, purtroppo, ogni tanto sentiamo parlare nelle cronache.
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