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Disidratazione bambini, conseguenze, sintomi, cosa fare

 Si parla di disidratazione quando, in seguito ad alcuni eventi, l’organismo subisce un’eccessiva perdita di liquidi, o non ne vengono assunti in modo adeguato. Questo vale per tutti, ma è più facile che accada nei bambini (ed anche negli anziani soggetti, col passare degli anni, alla perdita del senso della sete). Scopriamone insieme rischi, conseguenze, cosa fare, ma prima ancora, le cause ed i sintomi da non trascurare nei bimbi.

 

Cause e sintomi della disidratazione nei bambini

Vomito e diarrea sono le cause più frequenti di disidratazione nei bambini, ma non di rado, soprattutto nei neonati, può derivare anche dalla scarsa assunzione di liquidi, in quanto, essendo allattati al seno, è più difficile calcolare la quantità assunta. Da non dimenticare però, anche e soprattutto d’estate le lunghe ore a giocare e correre sotto il sole, che possono far sudare e non reidratare per tempo. I bimbi lievemente disidratati comunque accusano stanchezza, sono meno interattivi e giocosi, lamentano la bocca asciutta, mal di testa, sete, vertigini, pelle secca e fanno pipì meno di 2 o 3 volte al giorno. Se piangono non hanno lacrime o sono poche. Quelli gravemente disidratati invece sono piuttosto letargici, non riescono a stare svegli, la sudorazione è insufficiente, subentra la febbre, il respiro è affannato,  la pressione bassa ed il battito cardiaco accelerato. Un particolare segno indicatore è l’aspetto delle urine: se sono dense e scure c’è disidratazione.

 

Rischi e conseguenze della disidratazione nei bambini

A volte la disidratazione può interferire con la corretta concentrazione di Sali nel sangue: questo è estremamente pericoloso perché non solo aggravano repentinamente i sintomi sopra descritti (come la letargia) ma perché possono portare a colpo di calorecrisi epilettiche, insufficienza renale, e/o a danni cerebrali gravi, fino alla morte addirittura se non si interviene repentinamente.

Cosa fare

In presenza di una lieve disidratazione passeggera (e per prevenzione, soprattutto d’estate) il bambino va idratato con acqua. In casi che destano sospetto, con una sintomatologia seppur modesta ma evidente è necessario rivolgersi al proprio pediatra per una visita di controllo: uno degli aspetti che valuterà è il peso corporeo. Se il piccolo ha perso peso in pochi giorni, questo è molto probabilmente causato da una disidratazione. La quantità di peso perso aiuta i medici a decidere se la disidratazione è lieve, moderata o grave.

La terapia è quella della somministrazione orale di fluidi e elettroliti, come il sodio e il cloruro. Nei casi più gravi, sono necessari liquidi per via endovenosa o tramite un tubo di plastica sottile passata attraverso il naso fino allo stomaco (sondino nasogastrico).

Nei neonati, in particolare la disidratazione è trattata incoraggiandoli a bere liquidi che contengono elettroliti. Il latte materno contiene tutti i liquidi ed elettroliti del caso, basta essere certi delle corrette quantità assunte. Se un bambino non è allattato al seno, le soluzioni di elettroliti per la reidratazione orale sono necessarie. Possono essere acquistate come polveri o liquidi in farmacia senza la prescrizione medica. La quantità di soluzione da dare ad un bimbo in un periodo di 24 ore dipende dall’età, ma in genere dovrebbe essere di circa 1 ½ a 2 ½ once di soluzione per ogni libbra di peso. Ai bambini di età superiore a 1 anno potrebbero essere offerti piccoli sorsi di minestre, bibite chiare o succhi diluiti a mezzo resistenza con acqua, o ghiaccioli.

L’acqua naturale, succhi di frutta, bevande sportive, e coca cola non sono buoni per il trattamento della disidratazione a qualsiasi età, perché il contenuto salino dell’acqua è troppo basso e perché il succo e cole hanno un alto contenuto di zucchero e ingredienti che irritano il tratto digestivo.
La disidratazione nei bambini di qualsiasi età dovuta a vomito va prevenuta con piccoli sorsi ogni 10-15 minuti circa. La quantità di fluido può essere aumentata lentamente e somministrata ad intervalli meno frequenti quando il paziente smette di vomitare. Se la diarrea è l’unico sintomo, si può bere in quantità.

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