Non si parla spesso di loro ma sono diffusi tra i bambini più di quanto si creda: parliamo dei tic, dei piccoli movimenti involontari, senza nessun significato che quando si verificano lo fanno per molto tempo. Un gesto “nervoso” incontrollabile che affligge, in maniera più o meno presente, circa il 17% dei bimbi in età scolare. A sostenerlo ci pensa uno studio spagnolo pubblicato sulla rivista di settore Pediatric Neurology.
La ricerca si è basata su un campione di circa milleduecento bambini delle scuole elementari e delle medie di una provincia spagnola, sul quale è stata verificata la presenza di uno o più tic sui bambini. Per tic parliamo di strizzamento degli occhi, piegamento della testa da un lato, il toccarsi i capelli o il naso e tutte quelle azioni involontarie che un bambino può mettere in atto.
Come spiega la neurologa coordinatrice dello studio, la dott.ssa neurologa Esther Cubo dell’ospedale spagnolo di Burgos:
Fino a oggi si è sempre pensato che i tic siano un’evenienza tutto sommato rara, ma perché le ricerche sono state condotte sui pazienti che arrivano all’osservazione del medico e quindi hanno tic più “pesanti” ed evidenti. Osservando tutta la popolazione scolastica ci siamo invece accorti che i tic leggeri, quasi impercettibili, sono invece abbastanza comuni: ne soffre quasi un bambino su cinque.
Scorrendo l’articolo ci si rende conto infatti che in base ai dati rilevati dal team di ricercatori spagnoli, almeno il 17% dei bambini presenta dei tic, seppure lievi: numero che sale al 20% nelle scuole “speciali” per i bambini che presentano problemi di apprendimento. Piccola nota: esse sembrano essere più diffuse nei maschi rispetto che nelle femmine.
Differente discorso deve essere fatto per i bimbi che presentano dei tic in seguito alla presenza di patologie ben precise, quali la sindrome di Tourette. In quel caso non solo è stata osservata la presenza di tic di tipo motorio molto evidenti, ma anche quella di tic vocali, i quali possono trovate espressione attraverso i versi di imitazione animale, urla improvvise ed addirittura parole oscene.
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Fonte: Pediatric Neurology