Il virus respiratorio sinciziale sta mettendo in allarme tutta Europa, soprattutto per gli effetti che può avere se colpisce i neonati: in Italia è diventato oggetto di dibattito pubblico più ampio nel momento in cui a parlarne sono stati il rapper Fedez e la moglie Chiara Ferragni per via del ricovero della piccola Vittoria in ospedale.
La neonata, di appena sei mesi, è stata ricoverata in ospedale per problemi respiratori che hanno necessitato di essere affrontati in una struttura protetta. Fedez aveva sottolineato sui suoi social che il virus RSV non era da sottovalutare dato che erano moltissimi i bambini ricoverati. Ora Vittoria si sta riprendendo ma come lei sono ancora tanti i piccoli che stanno combattendo contro questo virus e i pediatri stanno continuando a segnalare la sua pericolosità, invitando i genitori a fare attenzione, dato che causa bronchioliti e polmoniti.
Il virus respiratorio sinciziale non è una novità di questo 2021: ogni anno questa “epidemia“, come spiega l’immunologo e virologo Roberto Burioni, in autunno riempie i reparti di pediatria rappresentando un pericolo molto importante per i bambini più piccoli e quelli più deboli. Quest’anno il virus RSV sembra far sentire il suo peso più degli altri anni: da qui l’invito dei medici a non abbassare la guardia.
E il problema, come ogni anno, consta nel fatto che pure avendo scoperto la malattia negli anni ’50, un vaccino efficace non è stato ancora stato formulato.
Malattie in calo che rischiano di ripresentarsi più forti
Circa due settimane fa su Nature è stato pubblicato uno studio dove si spiegava che le misure di risposta al Sars-Cov-2, unite ai vaccini, sembrano aver soppresso il morbillo, polmoniti e meningiti e il virus influenzale: basti pensare all’uso delle mascherine. Tra le malattie che potrebbero ritornare con un forte rimbalzo di numeri, insieme a quelle appena citate c’è anche il virus sinciziale, secondo le statistiche causa di circa il 5% dei decessi nei bambini sotto i 5 anni. Da aprile 2021 i contagi sono ricominciati a salire in tutto il mondo con particolari picchi fuori stagione per quel che concerne gli Stati Uniti, il Giappone, l’Australia e i Paesi Bassi.
Come spiega la Società Italiana di Pediatria questo virus di solito causa un semplice raffreddore, ma nei primi mesi di vita del bambino l’infezione può arrivare a colpire le vie aeree inferiori e i polmoni causando la bronchiolite acuta o la polmonite. Il virus è in grado di sopravvivere per molte ore sulle superfici e ha accesso all’organismo attraverso le mucose di naso, bocca e occhi venuti in contatto con secrezioni infette.
In tutta Europa mai come quest’anno i reparti pediatrici intensivi e non sono pieni di piccoli malati: tenere alta l’attenzione è basilare.