Home » LE ETA' DELLA SALUTE » La Salute delle Donne » Calcio e mortalità nelle donne: vi è correlazione?

Calcio e mortalità nelle donne: vi è correlazione?

Il calcio sembra essere un elemento “cruciale” per le donne, in più di un senso, non solo in merito alla resistenza delle ossa. Secondo una ricerca condotta dai ricercatori svedesi dell’Università di Uppsala, e pubblicato sulla rivista di settore British Medical Journal, l’assunzione di dosi troppo alte o troppo basse di calcio favoriscono la mortalità femminile.

E’ proprio il tema “quantità” ad essere molto curioso a livello medico in questo caso. Non importa che si parli di integratori o di calcio assunto con la dieta: le donne che ne assumono nella maniera sopraindicata, sono sottoposte ad un maggiore rischio di morte, ed in particolare a causa di malattie cardiache e cardiovascolari.  Tutto questo deve essere anche letto in merito alla facilità con la quale viene richiesto ad una donna di assumere questa sostanza: basta pensare agli integratori somministrati per colpa dell’osteoporosi ed alla conseguente perdita di densità ossea.

Da ciò che si evince dallo studio svedese, il calcio apporta benefici solo se “consumato” nelle giuste dosi. Non  è accettabile né la carenza, né l’overdose. Per giungere a questi risultati, i ricercatori dell’università di Uppsala hanno preso in considerazione i dati relativi a 61.443 donne svedesi nate tra il 1914 e il 1948, seguite a livello medico, per circa 19 anni, allo scopo ben preciso di comprendere quale correlazione vi fosse tra l’assunzione di calcio e la morte per cause vascolari. I numeri necessari allo studio sono stati estratti dal Registro svedese dei casi di morte e dallo Swedish Mammography Cohort, dal quale sono stati estrapolati i dati relativi alla dieta ed all’apporto di calcio totale del campione. Comparando la tipologia di morte con le quantità di calcio assunte, si è giunti a verificare che il più alto tasso di mortalità era relativo sia a chi nella dieta presentava un apporto superiore ai 1400 mg al giorno, sia a chi ne acquisiva meno di 600 mg al giorno.

In media stat virtus: mai come in questo caso il detto appare veritiero.

Fonte | BMJ

Photo Credit | Thinkstock