Quando si parla di pillola anticoncezionale, la prima domanda che si forma nelle mente di coloro che vogliono assumerla è se il dosaggio ormonale possa causare modificazioni al proprio corpo che non vorrebbero come l’acne e l’aumento di peso. Le pastiglie al drospirenone (Yaz, Yasmin, Yarina e Yasminelle). Già nel 2009 ricerche pubblicate sul British Medical Journal avevano dimostrato la loro pericolosità latente, ora la conferma arriva dalla Fda statunitense: l’uso di questo anticoncezionale aumenta il rischio di tromboembolismo venoso.
Ecco quindi che ad una mancanza di effetti collaterali esterni, rispetto ai medicinali di vecchia generazione, a queste pillole anticoncezionali corrisponde una maggiore incidenza di un particolare e grave disturbo vascolare: la formazione di grumi di sangue nelle vene, pericolosissimi per la salute ed in grado di scatenare, a seconda del loro “punto di arrivo”, ictus e embolie polmonari.
Sebbene la Food and Drug Administration si sia al momento limitata a presentare i risultati dello studio da lei condotto al riguardo, ha già fissato una riunione per il prossimo 8 dicembre al fine di fare il punto della situazione e studiare un intervento diretto. La ricerca statunitense, presentata già lo scorso settembre e ritornata in auge in questi giorni, si era presa l’incarico di valutare il rischio di trombosi nella donne che utilizzavano diversi contraccettivi di tipo ormonale.
Sono stati infatti messi a confronto i dati contenuti in un database relativi a 835.826 donne dai 10 ai 55 anni che avevano assunto pillole anticoncezionali, tra le quali figuravano delle pillole a base di estroprogestinico contenente drospirenone ed etinilestradiolo, in un periodo di tempo compreso tra il 2001 e il 2007. Gli episodi di Tev verificatisi sono stati 625. Analizzando a fondo i numeri, ci si è resi conto che coloro che assumevano pillole contenenti il principio attivo della Yaz, della Yasminelle, della Yarina e della Yasmin avevano il 74% in più di rischio di sviluppare una trombosi venosa rispetto ad altri contraccettivi a basso contenuto di estrogeni, soprattutto nei primi tre mesi di utilizzo e sul lungo termine.
Tra le case produttrici di questi medicinali, solo la Bayer ha al momento commentato la situazione sostenendo che il rischio è pari a quello relativo ad altri anticoncezionali di tipo orale.
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Fonte: Pharmastar