Il periodo della gravidanza, è risaputo, è molto delicato. Diverse patologie o squilibri possono portare alla perdita del feto e quindi ad un aborto spontaneo. Tra di loro, è stato recentemente scoperto, anche bassi livelli nel sangue della donna di rame e zinco. Queste due mancanze, secondo i ricercatori del Dipartimento di Farmacologia della Università di Granada, rappresentano un fattore di rischio.
La ricerca, pubblicata su tre riviste differenti, Progresos de Obstetricia y Ginecología, Toko-Ginecología Práctica e Obstetrics and Gynecology, illustra come una dieta corretta per le gestanti dovrebbe apportare tutta una serie di nutrimenti che attualmente, l’alimentazione “moderna” non garantisce. Ed uno scorretto apporto di questi due minerali sopracitati non solo risulta deleteria per chi non gode di condizioni di salute ottimali ma anche per chi è sano come un pesce.
In gravidanza ovviamente il problema è amplificato dal delicato sistema di equilibri che si viene a creare. E tali sali minerali debbono essere garantiti tanto alla madre quanto ancor di più al feto. Il coordinatore dello studio, il dott. Jesus Joaquín Hijona Elósegui ed i suoi colleghi ricercatori hanno posto sotto osservazione 265 donne in gravidanza. Di queste prese in considerazione, 132 hanno subito un aborto spontaneo durante lo studio.
Tutte le partecipanti sono state sottoposte a ecografia e analisi del sangue mediante prelievo. Dai risultati ottenuti si è notata una certa differenza nelle concentrazioni plasmatiche di rame e zinco nelle donne incinte rispetto a coloro che avevano abortito. E’ da questo raffronto che i medici hanno ipotizzato che concentrazioni non adeguare di zinco e rame potessero favorire un aborto spontaneo. I livelli riscontrati nel sangue delle donne che avevano abortito erano infatti risultati insufficienti. La speranza dei medici è quella di mettere a punto un protocollo in grado di conoscere in anticipo le carenze minerali per prevenire la perdita del feto.
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Fonte: Obstetrics and Gynecology