Migliaia di vite potrebbero essere salvate semplicemente con una visita medica. E’ questo ciò affermano dal Global Congenital Syphilis Partnership in occasione della presentazione dei dati di una recente ricerca effettuata in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine, basata sulla diagnosi della sifilide.
La sifilide è una malattia causata da un batterio che si trasmette nella stragrande maggioranza dei casi tramite contatto sessuale. Purtroppo la malattia si può diffondere anche attraverso il contatto con le mucose o delle escoriazioni della pelle di chi ne è affetto. Per questo passa molto facilmente dalla madre, che spesso non sa di essere malata, al figlio neonato (sifilide congenita).
Uno dei problemi principali di questa malattia deriva dal fatto che nelle prime fasi, ed in alcuni casi anche in quelle successive, non ci sono sintomi. Per questo le future mamme spesso non sanno di esserne affette, mettendo a rischio il feto. Lo screening di questa malattia oggi è molto semplice. Costa relativamente poco e dura appena 15 minuti, ma diagnostica con certezza l’esistenza o meno della malattia, permettendo così anche di curarla.
Se una donna ne è affetta ed è incinta, basta una terapia a base di penicillina per poter guarire ed evitare che la condizione venga trasmessa al figlio. Ma, come detto, il problema è che molto spesso questi test non vengono effettuati perché non si sospetta nemmeno la presenza della malattia. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno sono circa 2 milioni le donne incinte affette dalla sifilide in tutto il mondo, e più della metà di esse trasmette la malattia al proprio figlio. Una condizione molto comune specialmente nei Paesi in via di sviluppo dove si stima che tra il 3 ed 15% delle donne in età fertile ne soffra.
In Africa si calcola che 400 mila bambini siano nati nel 2011 affetti da sifilide congenita, molti dei quali sono nati morti o sono morti poco dopo la nascita. Ovviamente non è solo un problema africano. Numeri importanti si registrano anche in Cina ed in Sudamerica, ed anche in Occidente non siamo al sicuro. Per questo Justin Forsyth, direttore generale di Save the Children, invita le donne di tutto il mondo agli screening prenatali per questa ed altre malattie (come l’Aids ad esempio) in quanto con una semplice visita potrebbero salvare la loro vita e quella del loro bambino.
[Fonte: Health24]
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