Shigellosi
La shighellosi, o enterite da Shigella, è un’infezione batterica acuta della mucosa dell’intestino.
CAUSE: La shighellosi è causata da un gruppo di batteri chiamati Shigella. Ci sono diversi tipi di Shigella.
- Shigella sonnei, detta anche “gruppo D”, è responsabile della maggior parte dei casi di shigellosi;
- Shigella flexneri, o “gruppo B”, causa quasi tutti gli altri casi;
- Shigella dysenteriae tipo 1 è rara, ma può portare a epidemie mortali nei Paesi in via di sviluppo;
- Shigella boydii, rara.
Le persone infettate dal batterio lo rilasciano nelle loro feci. I batteri possono diffondersi contaminando acqua o cibo, o direttamente un’altra persona. Solo pochissimi batteri della Shigella che finiscono in bocca sono sufficienti a causare i sintomi. I focolai di shighellosi sono associati a scarsa igiene, cibo e acqua contaminati, e affollamento. La shighellosi è comune tra i viaggiatori dei Paesi in via di sviluppo e dei lavoratori o residenti dei campi profughi.
SINTOMI: I sintomi di solito sviluppano circa 1-7 giorni (media di 3 giorni) dopo che si viene a contatto con i batteri ed includono:
- Acuto e improvviso dolore addominale o crampi;
- Acuta e improvvisa febbre;
- Sangue, muco o pus nelle feci;
- Dolore rettale (tenesmo);
- Nausea e vomito;
- Diarrea acquosa.
DIAGNOSI: I segni da individuare sono:
- La disidratazione con battito cardiaco accelerato e la pressione sanguigna bassa;
- La mollezza addominale;
- Elevato numero di globuli bianchi;
- Globuli bianchi nelle feci.
TERAPIA: I sintomi di solito durano 2-7 giorni. L’obiettivo del trattamento è quello di sostituire i fluidi ed elettroliti (sali e minerali) persi con la diarrea. I farmaci che fermano la diarrea non sono generalmente dati perché possono prolungare il decorso della malattia. Misure di auto-medicazione per evitare la disidratazione come bere soluzioni elettrolitiche sono consigliati.
Gli antibiotici possono contribuire a ridurre la lunghezza della malattia e aiutare a prevenire la propagazione ad altri. Essi possono inoltre essere prescritti ai pazienti con sintomi gravi. I più frequentemente utilizzati sono sulfametoxazolo e trimetoprim (Bactrim), ampicillina, ciprofloxacina (Cipro), o azitromicina. Le persone con diarrea che non possono bere liquidi per via orale a causa della nausea possono avere bisogno di cure mediche e liquidi attraverso una vena (via endovenosa). Questo è particolarmente frequente nei bambini piccoli.
Le persone che assumono diuretici potrebbero aver bisogno di interrompere l’assunzione di tali farmaci, se l’enterite è acuta. Non smettere mai di prendere qualsiasi medicinale senza prima parlare con il medico.
PROGNOSI: Spesso l’infezione è lieve e va via da sola. La maggior parte dei pazienti, ad eccezione dei bambini malnutriti e quelli con un sistema immunitario indebolito, hanno eccellenti possibilità di guarigione. Possibili complicazioni possono comprendere:
- Disidratazione grave;
- Sindrome emolitica-uremica, una forma di insufficienza renale con anemia e problemi di coagulazione;
- Artrite reattiva.
Fino al 40% dei bambini con grave enterite da Shigella sviluppa problemi neurologici come convulsioni febbrili o malattie cerebrali (encefalopatia), con mal di testa, letargia, confusione e torcicollo.
Contattare un medico se la diarrea non migliora, se vi è sangue nelle feci, o se ci sono segni di disidratazione. Andare al pronto soccorso se le seguenti condizioni si verificano in una persona con shigellosi:
- Confusione;
- Mal di testa con il collo rigido;
- Letargia;
- Epilessia.
Tali sintomi sono più comuni nei bambini.
PREVENZIONE: La prevenzione comporta la corretta manipolazione, conservazione e preparazione del cibo, oltre ad una buona pulizia. Il lavaggio delle mani è la misura preventiva più efficace. Evitare cibo e acqua contaminati.
[Fonte: Ny Times]
Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio medico. Le informazioni fornite su MedicinaLive sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo, e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari.