Nel 2016 ricorrono 15 anni dagli attacchi terroristici dell’11 settembre. Un evento che ha causato effetti permanenti sia sul fisico che sulla mente delle persone. Tutt’oggi. Vediamo insieme cosa è cambiato.
Gli attacchi dell’11 settembre 2001 non sono stati solo causa di dolore, ferite e malanni nel momento della tragedia, ma sono stati in grado di creare una scia di sofferenza che ancora oggi viene vissuta da coloro che si sono salvati e dai famigliari delle vittime. Non è solo il lutto per la perdita, non sono solo le menomazioni avvenute nelle giornate.
Effetti sul fisico
Il primo nemico della salute delle persone che quel giorno si trovavano nei pressi del World Trade Centered a New York è stata la polvere. Essa ha invaso letteralmente i polmoni di coloro che lavoravano nella zona, dei soccorritori e dei passanti. Portando con il passare degli anni allo sviluppo di malattie talvolta rivelatesi mortali. Nelle particelle entrate in contatto con le persone vi erano infatti infinitesimali granelli di vetro, idrocarburi, amianto, cemento armato, piombo ed addirittura diossina. Esse hanno contaminato l’apparato respiratorio delle persone causando disturbi di tipo cronico e asma in moltissimi degli individui che quel giorno hanno respirato polveri.
Un problema che permane ancora oggi: è stimato che coloro che abitavano nella zona del World Trade Center al momento del crollo delle Torri Gemelle abbiano il 19% di possibilità in più di sviluppare asma bronchiale. L’unità appositamente costituita per tenere sotto controllo la salute della popolazione della zona ha stimato inoltre che potrebbe verificarsi una crescita dei casi di tumore ai polmoni nei prossimi anni.
Effetti psicologici
I maggiori effetti psicologici furono registrati poco dopo il crollo: aumentarono sensibilmente i casi di depressione ed ansia seguiti anche dall’abuso di sostanze stupefacenti e tentativi di suicidio. Ciò che è rimasto, 15 anni dopo il crollo delle Torri, è una maggiore propensione ad attacchi d’ansia delle persone, unita ad episodi di stress post-traumatico in coloro che hanno vissuto in prima linea la tragedia quel giorno.
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