L’afasia è una malattia neurologica causata da diverse condizioni: è salita alla ribalta delle cronache per via di Bruce Willis: l’artista ne è infatti affetto e proprio in questi giorni la figlia Rumer ne ha dato notizia, annunciando l’addio del padre alla sua carriera di autore.
Problemi cognitivi e malattia progressiva
Nelle ultime immagini dell’uomo, prese da alcuni fotografi, non sembrava potessero esservi evidenti problemi di salute, ma è anche vero che non si tratta di una malattia questa che può essere percepita attraverso scatti presi da lontano. L’afasia, è bene sottolinearlo, è una patologia che non solo limita ma che danneggia anche le capacità cognitive di chi ne soffre e consiste nelle difficoltà a comunicare verbalmente e in forma scritta nonché a leggere.
Questa malattia deriva di solito dal danneggiamento delle aree cerebrali legate per l’appunto al linguaggio. Di solito le cause principali sono eventi come l’ictus e il trauma cranico, ma si tratta di una condizione che si può sviluppare anche per via di malattie neurologiche o tumori al cervello che di solito comportano uno sviluppo più lento e latente.
Tipologie di afasia
A prescindere dalla tipologia di cause la malattia progredisce e compromette sempre di più le possibilità di comunicare della persona che ne è affetta. Esistono due tipologie di afasia: quella fluente e quella non fluente. Nella prima i pazienti riescono a parlare ma non producono frasi con significato: spesso le stesse sono lunghe e composte con parole inesistenti. In questo caso comprendere cosa la persona stia dicendo è molto difficile e di rado la stessa non si rende nemmeno conto di produrre frasi prive di senso compiuto e senza logica.
L’afasia è non fluente quando il danno è al lobo frontale del cervello e la persona presenta difficoltà nel produrre anche frasi brevi, manifestando paralisi nella parte destra del corpo e debolezza. In questo caso il malato di afasia è perfettamente in grado di capire quel che gli viene detto e di formulare pensieri con senso e compiuti come se fosse sano, ma non riesce a emettere se non brevi suoni o parole.
Dopo la diagnosi che avviene attraverso un Tac di solito ha inizio il periodo di riabilitazione che molto difficilmente si trasforma in una guarigione completa: di solito tale variabile è dettata dalla grandezza della lesione e del posizionamento dell’area del cervello coinvolta e si ottiene attraverso sedute di logopedia oltre che nella cura, se possibile, della causa scatenante.
La partecipazione della famiglia alla terapia è fondamentale, soprattutto come stimolo al trovare un nuovo modo di comunicare.