Il caldo, quando arriva, mette a dura prova la vita di tutti. Le persone sane reagiscono meglio, mentre chi soffre di qualche malattia deve prestare più attenzione. Vediamo insieme come affrontare il caldo, quali sono i suoi effetti e chi rischia di veder compromesse le sue condizioni di salute.
Caldo: chi rischia
Le ondate di calore non fanno distinzioni e rappresentano una condizione climatica che espone a rischi l’intera popolazione. Alcune fasce di individui poi, possiedono per via di alcune caratteristiche specifiche, una maggiore sensibilità. Tra di essi troviamo prima di tutto i bambini e gli anziani. Per loro il problema è rappresentato dall’età e dai limiti che il loro organismo possiede proprio in base a quest’ultima. Entrambe le generazioni presentano problemi nella gestione dei cambiamenti di temperatura, soprattutto rapportati alla quantità di acqua da bere per consentire al corpo di poter usufruire dei liquidi necessari per non cadere in uno stato di disidratazione.
Anche le persone non autosufficienti hanno lo stesso problema. Il loro stato psicofisico li mette nella condizione di dipendere da terze persone per ogni cosa, e quindi anche nell’assunzione di liquidi. Il caldo è altrettanto pericoloso anche per chi soffre di cuore, di malattie polmonari, disordini di tipo endocrino e malattie renali. La pressione arteriosa, ad esempio, può scendere troppo e la mancanza di sali minerali tipica della perdita di liquidi può portare con facilità a svenimenti. Bisogna prestare molta attenzione anche se si svolge dell’attività fisica.
Caldo: gli effetti
In realtà l’alta temperatura non dovrebbe rappresentare un problema per il nostro organismo. Esso è “geneticamente” organizzato in modo tale da regolare il proprio “termometro interno” in modo ottimale per adeguarsi all’ambiente in cui vive. D’estate lo fa attraverso il sudore che si deposita sulla pelle. Nel momento in cui evapora, questo disperde il calore in eccesso dell’organismo, permettendogli di raffreddarsi. In alcuni casi tutto questo non è sufficiente, sia perché la temperatura è troppo alta rispetto alle possibilità di “mediazione” dell’individuo, sia perché magari lo stesso non è in grado di prendersi cura di se stesso e combattere contro il caldo. E’ quello che accade quando il caldo è troppo “umido”, ovvero quando i tassi di umidità sono troppo alti ed il sudore non riesce ad evaporare velocemente. Quando questo accade vi è un aumento della temperatura interna dell’organismo in grado di mettere a repentaglio la salute degli organi interni e di presentare tutta una serie di sintomi.
Il primo è la spossatezza, che si manifesta quando vi è una forte perdita di liquidi e dei sali naturalmente contenuti in essa. Vi sono poi i crampi, che mostrano come vi sia bisogno di reintegrare sia gli elementi minerali di cui il nostro corpo ed i nostri muscoli hanno bisogno, sia l’acqua che gli stessi hanno perso. Altro problema è rappresentato dagli edemi che in modo più o meno evidente tendono a formarsi negli arti inferiori e che mostrano lo sforzo nel nostro organismo nella dispersione del calore.
Quando ci si avvicina alla sollecitazione massima della resistenza rispetto al caldo, si possono provare disorientamento, nausea, vomito, mal di testa, tachicardia ed abbassamento della pressione, il tutto accompagnato da uno stato di disidratazione. Bisogna fare attenzione: nei casi più gravi si può arrivare al classico colpo di calore: un innalzamento repentino della temperatura corporea fino ai 40 gradi così improvviso che, correlato agli altri sintomi, può non solo avere conseguenze gravi sulla salute ma essere anche potenzialmente mortale.
Caldo: come combatterlo
Come ci mostrano anche le linee guida del Ministero della Salute a tal riguardo, combattere il caldo non è difficile, basta organizzarsi. Prima di tutto è necessario evitare di uscire nelle ore più calde, evitando se possibile di uscire tra le 12 e le 18. Rendere il luogo di lavoro o di vita più accettabile dal punto di vista ambientale, con cautela, attraverso ventilatori e condizionatori può dare una mano.
E’ importantissimo non smettere mai di assumere liquidi: acqua, frutta e verdura sono i tre elementi nutritivi che non devono mancare mai nella dieta della nostra giornata. Soprattutto per gli anziani e i bambini, ma è valido per tutti, bisogna bere anche quando non se ne sente lo stimolo. In caso di malattie pregresse come quelle cardiache, neurologiche come l’epilessia o problemi a reni e fegato, è necessario consultarsi con un medico per comprendere quale sia il metodo migliore di assunzione di liquidi.
E’ altresì importante evitare alcolici e caffeina e fare pasti leggeri, prediligendo un abbigliamento comodo ed in fibra naturale, che non tenda a conservare il calore.
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