A causa del salire dei contagi di covid, le mascherine tornano negli ospedali. Per volontà delle strutture stesse per proteggere i pazienti e i soggetti fragili.
Covid e mascherine, operazione di buonsenso
Di certo c’è chi si lamenterà di libertà violate per questa decisione, non pensando che il covid nella sua ennesima variante gira praticamente indisturbato tra la popolazione. La quale spesso e volentieri non riesce nemmeno a ottenere una diagnosi certa. La ragione? Perché non si sottopone più ai tamponi.
Grazie alle vaccinazioni le varianti fanno molta meno paura, ma rimangono comunque molto contagiose. E al fine di evitare focolai e problematiche correlate, alcune strutture ospedaliere hanno deciso di ripristinare l’obbligo di indossare le mascherine. Si parla di Fpp2 per caregiver, visitatori, accompagnatori e utenti stessi dei reparti.
Una mossa di buon senso per tutelare le persone più fragili, dato che spesso e volentieri il comportamento di alcuni cittadini non segue la stessa linea. Vi sono professionisti come Bassetti che reputano questa mossa assurda. Ma esperti come Andreoni e Pregliasco sottolineano che proprio per la necessità di convivere con il virus bisogna tutelare le persone più fragili.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali sottolinea come sia giusto entrare in ospedale avendo cura di prevenire eventuali contagi. Non solo, si trova d’accordo anche con quel che riguarda l’igiene delle mani. Non si tratta infatti di essere prigionieri di alcune abitudini. Ma semplicemente di evitare che persone già affette da problematiche di salute possano trovarsi a combattere anche con un ulteriore virus.
Dobbiamo sottolineare che il problema dell’uso delle mascherine in particolare situazioni è un problema che si pone solo In Italia. Visto che per buon senso in paesi come Giappone e altri Stati orientali tali precauzioni vengono addirittura prese nei confronti dell’eccesso di smog.
Tutelare i pazienti più fragili
In fin dei conti non si parla di reintrodurre l’obbligo di mascherina mentre si cammina per la strada. Ma semplicemente di portarla in un contesto dove, oltre al covid, i pazienti fragili rischiano anche con il virus sinciziale e l’influenza.
Sulla stessa linea si esprime anche Fabrizio Pregliasco, a capo della Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva della Statale di Milano. Proprio per la necessità di convivere con il covid, diventato ormai un virus presente al pari di quello influenzale, è giusto tutelare nelle strutture ospedaliere quei pazienti che possono necessitarlo.
Ragione per la quale l’esperto si trova d’accordo con l’atteggiamento di buon senso intrapreso da alcuni direttori sanitari. Sebbene nella maggior parte dei casi il covid sia un’infezione risolvibile senza troppi problemi si tratta comunque di una patologia importante. Soprattutto in fase acuta. E non di rado può portare conseguenze importanti a livello respiratorio. Quindi perché non prevenire?