L’Epifania può essere una festa dolce anche per i bambini (e gli adulti) che soffrono di celiachia, l’intolleranza al glutine. Questo protide è contenuto nei cereali e in molti alimenti insospettabili. Anche in alcuni tipi di cioccolata e dolci contenuti nella calza della Befana. In Puglia ed in Basilicata, per sensibilizzare la popolazione, nelle piazze distribuiscono oggi delle calze gluten free.
La celiachia è una malattia autoimmune che porta la persona affetta a non assorbire in modo corretto gli alimenti contenenti glutine, con il rischio sul lungo periodo di favorire infezioni a carico dell’intestino e forme tumorali, derivanti proprio dalla continua sollecitazione del sistema immunitario. Garantire ai bambini una befana senza glutine non è difficile: basta riempirla autonomamente con prodotti che si sanno essere privi di questa proteina o di cereali.
Un lavoro reso agevole dal prontuario che l’Aic (Associazione italiana celiachia) invia ogni anno ai suoi iscritti, sempre aggiornato e preciso nelle indicazioni. In alcune piazze delle regioni sopracitate sarà possibile, grazie ad una iniziativa dell’Aaia (Associazioni ammalati immunopatici e ambientali,) in collaborazione con delle aziende locali, acquistare ad un prezzo simbolico la calza della Befana riempita con prodotti senza glutine e firmare contestualmente la petizione per permettere anche ai soggetti sensibili al glutine (quindi non affetti da celiachia ma affetti da una sindrome similare, N.d.R.) di acquistare i prodotti alimentari con il contributo statale previsto per coloro affetti dall’intolleranza al glutine.
Quello della celiachia e delle patologie correlate al glutine è un problema che sta colpendo sempre più italiani e che necessiterebbe di maggiore attenzione da parte dello stato. Anche il contributo elargito ai malati di celiachia spesso non basta a garantire nemmeno parzialmente le loro esigenze. Una maggiore regolamentazione “commerciale” che vigili sui prezzi di questi prodotti sarebbe utile quasi come un ampliamento degli aiuti.
Se volete consultare e firmare la petizione dell’Aaia, potete farlo qui.
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