Lavorare per tutta la vita a contatto con il fumo passivo è altamente nocivo per la salute, lo abbiamo sempre detto. Ma ora arriva una sentenza che potrebbe essere una pietra miliare per il problema. Un uomo di 82 anni ha finalmente vinto una causa utradecennale, in cui accusava Poste Italiane di averlo fatto ammalare di cancro.
Questo signore di Messina ha lavorato per oltre trent’anni in un ufficio postale in cui i suoi colleghi fumavano, ma la stanza non aveva ricambio d’aria dato che le finestre erano sigillate, e non c’era un impianto di ventilazione. Sei anni dopo essere andato in pensione gli è stato diagnosticato un cancro alla gola, e l’anziano ha immediatamente chiamato in giudizio l’azienda ritenuta responsabile dell’accaduto.
Il giudice del tribunale del lavoro ha riconosciuto che la pericolosità del fumo passivo era nota in Italia sin dagli anni ’70, periodo in cui fu varata la legge che vietava di fumare in luoghi sensibili come le corsie degli ospedali o le aule scolastiche, e per questo ha ritenuto inadempiente Poste Italiane che ora dovrà risarcire 174 mila euro al suo ex dipendente.