Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata Mondiale per i Diritti Umani, dedicata quest’anno al diritto di ognuno a partecipare alla vita pubblica e politica: molti di questi diritti umani anche laddove erano stati acquisiti sembrano essersi persi nuovamente in alcune aree del mondo. In altre non sono mai totalmente stati recepiti. Lo stesso dicasi per il diritto alla salute.
Citiamo l’articolo 25 della Dichiarazione Internazionale dei diritti umani
Articolo 25.
(1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare attenzione all’alimentazione, al vestiario, all’alloggio, alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
(2) La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
La nascita dell’OMS (Organizzazione Mondale della Sanità) è stato il primo passo verso il tentativo di istituire la salute come diritto fondamentale in ogni angolo del mondo. Così come enunciato nella dichiarazione internazionale questo obiettivo si può raggiungere solo attraverso una serie di norme, leggi, la creazione di istituzioni specifiche, migliori assetti sociali ed ambiente di supporto: il diritto alla salute non deve avere colori, stato sociale, o discriminazioni di sorta. La salute è un diritto universale che ogni governo deve impegnarsi ad offrire. Parliamo di cure immediate e qualificate, all’avanguardia, ma anche di prevenzione, informazione, adeguato nutrimento ed alloggio, ecc.
A guardarci intorno ci rendiamo conto di come forse alcune cose che noi italiani abbiamo, sono negate in altre parti del mondo, pensiamo solo alle malattie dovute alla malnutrizione, alla carenza di acqua e d’igiene che fanno morire milioni di bambini per una semplice diarrea, o alle vaccinazioni.
Eppure anche nella nostra parte del mondo, dominata dalle malattie per eccessiva nutrizione, questo diritto sembra a volte essere cancellato. Le assurde liste d’attesa per un’indagine diagnostica, i ticket elevati, il rischio concreto della fine del Servizio Sanitario Nazionale, i fondi incerti per i disabili gravi. Ancora troppo sottovalutato inoltre il diritto alla salute mentale. Per tutti questi motivi oggi più che mai, in tale momento è importante celebrare la giornata internazionale dei diritti umani. Leggete l’intera dichiarazione.
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