TAC urgenti rimandate al 2017 per due malate di tumore. Quella che assomiglia ad una brutta barzelletta sulla sanità italiana è in realtà ciò che è accaduto a Lecce presso l’ospedale Vito Fazzi. Un episodio che illustra pienamente la necessità di migliorare seriamente questo settore assistenziale.
Per la precisione la TAC di controllo per le donne protagoniste di questo caso di malasanità sono state spostate a giugno e settembre 2017. La colpa di tutto ciò? Il blocco del turn over che impone spostamenti del personale medico che impone di coprire i turni mancanti dove necessario in diversi reparti, tralasciandone uno molto importante come quello di radiologia. Non bisogna dimenticare che è proprio questo comparto ad occuparsi di esami di una certa urgenza e dei controlli relativi a neoplasia ed altre malattie oncologiche.
Le due pazienti avevano tentato di prenotare l’esame nei mesi di novembre e febbraio. Il tempo è basilare per coloro che combattono contro un tumore e per ottenere un’assistenza degna di questo nome entrambe le donne si sono rivolte al Tribunale dei diritti del malato. Per quanto i tempi siano similari in molte parte d’Italia e Lecce statisticamente non abbia mai brillato di gloria da questo punto di vita, è inaccettabile che una persona che combatte contro il cancro si veda proporre un esame con dicitura urgente a più di un anno e mezzo dal momento della prenotazione.
Una delle donne è poi riuscita ad ottenere di essere inserita in una lista più breve, ma semplicemente grazie ad un problema relativo alla sua allergia al mezzo di contrasto per la TAC ed all’intelligenza di un medico che valutando l’urgenza del caso ha fatto in modo tale che l’esame potesse avvenire. Per l’altra donna con molta probabilità l’unica soluzione veloce, nell’attesa che venga riconosciuto il dolo, sarà quella di rivolgersi ad una struttura privata per eseguire la TAC.
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