Il metodo Stamina non sarebbe altro che un plagio ed una tecnica inefficace. L’ennesima bordata contro il protocollo di Davide Vannoni arriva nuovamente dalla rivista scientifica Nature, secondo la quale la terapia italiana a base di cellule staminali non sarebbe altro che un grande bluff.
Questa particolare rivista di settore si era già espressa in modo duro contro il metodo Stamina solo qualche mese fa. Torna ora a dare un’ulteriore conferma del suo pensiero, proprio nel momento in cui è in corso un vero tira e molla tra il ministero e gli scienziati per l’inizio della sperimentazione ufficiale. L’attacco di Nature è questa volta ancora più diretto e circoscritto, mostrando le foto della domanda di brevetto presentata negli Stati Uniti e respinta.
Un immagine “incriminata ed incriminante” che rappresenta “apparentemente” due neuroni ottenuti da cellule staminali prelevate dal midollo osseo che secondo i firmatari dell’articolo non sarebbe altro che una fotocopia delle immagini di un metodo messo a punto, con esiti negativi, da scienziati ucraini e russi. Foto che secondo i promotori del metodo Stamina rappresentano la prova di come sia possibile in sole due ore, trattando le cellule mesenchimali del midollo osseo con dell’acido retinoico sciolto in etanolo, ottenere delle cellule cerebrali. Come prove del plagio Nature porta con sé un esperto di staminali e la scienziata Elena Schegelskaya, uno degli autori dell’articolo dal quale teoricamente Vannoni ed i suoi collaboratori avrebbero estratto la foto correlata alla domanda di brevetto.
Un’occasione ghiotta per tutti i detrattori del metodo che in modo più o meno velato anche nelle istituzioni stanno ripresentando le loro perplessità in base alla sperimentazione. Davide Vannoni dal canto suo, come presidente della Stamina Foundation, risposto direttamente dal suo profilo Facebook alla perplessità presentate dal Ministero, sostenendo le sue richieste in merito alla sperimentazione, ed alla rivista. Ecco cosa scrive in una nota:
Questa volta rasenta il patetico (non che prima vi fosse tanto lontana). Si rifà alle solite domande di brevetto per dire che due foto su 5 sono state prese dagli articoli dei russi che hanno collaborato con noi e da cui nasce la radice della metodica Stamina. Non si capisce invece da dove nasca la presunzione di inefficacia, riportata dai tre illustri “scienziati” visto che non sanno come differenzi le cellule Stamina né quali risultati terapeutici abbia raggiunto.
Ed aggiunge:
Credo che Nature nella speranza di far fare brutta figura ad una fondazione onlus italiana, stia, in realtà scadendo e facendo solo politica di basso livello, cercando di dare manforte a due “grandi scienziati italiani” che non avendo nulla da sperimentare e, non avendo mai curato nessuno, preferiscono che nessun altro lo faccia.
Cosa ne pensate?
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