Nuovi ticket potrebbero essere in arrivo se i LEA, i nuovi livelli essenziali di assistenza, venissero approvati così come sono. Lo spiega la CGIL sottolineando come alcuni cambiamenti di categoria relativi alla tipologia di alcuni interventi peserebbero sulle tasche degli italiani.
Va sottolineato: per il momento si tratta di una stima eseguita dal sindacato, che potrebbe divenire realtà tra qualche mese con l’approvazione del Parlamento del piano del LEA presentato dalle Regioni. Il “trucco” del “guadagno” sanitario consta nel cambiamento da “day surgery” ad “ambulatoriale”di diverse procedure che quindi necessiterebbero di un ticket. Un esempio? Diventerebbero a pagamento:
- Liberazione del tunnel carpale
- Rimozione dei punti
- Frantumazione non invasiva dei calcoli renali
- Cataratta (incluse le visite di controllo, N.d.R.)
- Anestesia
- Dito a martello
- Riparazione dell’ernia inguinale e ombelicale
- Amputazione dita mani e piedi
- Interventi in artroscopia (dipende dal tipo di procedura).
Cosa significa day surgery? In questo tipo di “ricovero” che tale non era, si potevano eseguire delle operazioni semplici che non necessitavano della permanenza in ospedale ma che erano comunque svolte gratuitamente. Con il passaggio in regime “ambulatoriale” per questi interventi, se i cambiamenti dovessero venire confermati, ci sarà bisogno di pagare un ticket.
Un totale di circa 60 milioni di euro provenienti quindi dal cambio di regime delle prestazioni e dall’inserimento nella categoria di ambulatorio delle altre. E se per alcune di esse può essere comprensibile il cambio di categoria come ad esempio la rimozione di punti e le visite di controllo della cataratta, appare molto strano che possano passare ad un regime ambulatoriale altre procedure. Vi è il rischio di molta confusione per i pazienti ed in alcuni casi, a meno di particolari esenzioni, l’impossibilità di sottoporsi a prestazioni che sarebbero state erogate gratuitamente e quindi sfruttate da tutti.
Per il momento si tratta di una stima: dopo l’approvazione del Parlamento e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale infatti le procedure diventeranno man mano operative solo nel corso del 2017.
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