La sindrome di Down è una patologia per molti ancora oscura e difficile da comprendere. Storie vere di persone che ne sono affette sono il miglior mezzo per sensibilizzare così come ha deciso di fare CoorDown Onlus, la quale ha lanciato una specifica campagna attraverso il video “How do you see me?” (Come mi vedi? N.d.R.).
Il tema della Giornata Mondiale della sindrome di Down del 2016 vuole spingere alla lotta contro i pregiudizi e la discriminazione attraverso il “vivere una vita ricca di relazioni sociali soddisfacenti grazie al supporto della comunità, della famiglia, degli amici, dei colleghi di lavoro”. Nella clip che condivideremo con voi, AnnaRose racconta la sua storia grazie alla partecipazione di Olivia Wilde. Il video sarà presentato presso l’Onu a New York nel corso di un incontro dedicato il prossimo 21 marzo.
Storie vere di vita come quelle di AnnaRose fanno comprendere definitivamente come quella delle persone affette da sindrome di Down non debba essere considerata un’esistenza di serie B. Certo, alcune problematiche fisiche possono sorgere, ma la persona non è la sua malattia e la vita di coloro che ne sono affetti può essere piena di opportunità e ricca di affetto come quella di qualsiasi individuo sano. Il corto mostra come essi vedono se stessi e come la società li vede, purtroppo spesso falsata da stereotipi e preconcetti.
Gli hashtag ufficiali della campagna di CoorDown sono: #HowDoYouSeeMe e #WDSD16. La giornata mondiale del prossimo 21 marzo è stata sancita ufficialmente da una risoluzione delle Nazioni Unite al fine di diffondere maggiori informazioni su questa malattia congenita ed allo stesso tempo favorire rispetto e integrazione. Piccola nota di colore: la data del 21 marzo non è una scelta di tipo casuale. La sindrome di Down è conosciuta anche sotto il nome di trisomia 21: questo perché è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più (tre invece di due) nella coppia cromosomica numero 21 all’interno delle cellule.