A gennaio partirà la sperimentazione clinica (ovvero su esseri umani) di un nuovo vaccino contro il virus dell’HIV, realizzato da un team di ricercatori canadesi, della University of Western Ontario in London, Ont. La FDA (Food and Drug Administration statunitense) ovvero l’agenzia americana che autorizza e controlla l’immissione in commercio dei farmaci ha infatti appena dato il via libera ai test su 40 pazienti sieropositivi. Si tratta di una prima fase che servirà per confermare la sicurezza del medicinale. Ha spiegato in un comunicato stampa il Dr. Chil-Yong Kang, virologo alla guida della ricerca scientifica:
“Questa approvazione è una tappa estremamente significativa per il nostro vaccino, che ha il potenziale per salvare la vita di milioni di persone in tutto il mondo attraverso la prevenzione dell’infezione da HIV”.
Il vaccino in questione si chiama SAV001 ed ha già superato brillantemente gli altri test tossicologici preliminari senza mostrare effetti collaterali particolari o problemi di sicurezza. E’ inoltre facilmente riproducibile in grandi quantità, è l’unico in fase di sviluppo in Canada e la sua particolarità consiste nel fatto che utilizza un virus geneticamente modificato, disattivato dell’HIV-1: è cioè simile per meccanismi a vaccini come quelli per la poliomielite o l’influenza, che dunque una volta inoculati non trasmettono la patologia, non sono agenti patogeni rischiosi in grado di provocare l’Hiv nei riceventi.
“Infettiamo delle cellule col virus, queste a loro volta riproducono l’agente patogeno in grandi quantità e noi possiamo prenderlo, purificarlo ed inattivarlo”.
Le cellule infette vengono inattivate grazie ad una combinazione di radiazioni e sostanze chimiche.
“A questo punto l’organismo umano riesce ad agire producendo anticorpi e la corretta risposta immunitaria”.
Prima dell’autorizzazione della FDA la sperimentazione su ratti e scimmie aveva evidenziato effetti collaterali, indubbiamente rischi rientrati con ulteriori aggiustamenti, benché da testare in questa prima fase. Se tutto andrà come sperato la seconda fase della sperimentazione clinica dovrebbe prevedere il coinvolgimento di circa 600 persone HIV-negativi appartenenti a categorie ad alto rischi di contrarre l’infezione, con lo scopo di misurare la risposta preventiva, del sistema immunitario. L’ultima fase invece richiederà l’arruolamento di almeno 6.000 persone sane e ad alto rischio: permetterà di testare l’efficacia del vaccino confrontando i risultati tra coloro che hanno ricevuto il farmaco e chi il placebo. La risposta definitiva non è dietro l’angolo, ma è sempre più vicina: se si considera che Kang sta lavorando a questo progetto già dal 1987, è chiaro che la strada d’ora in poi non può che essere in discesa. Attualmente non esiste un vaccino certo contro l’HIV anche se esistono numerose sperimentazioni cliniche già avanzate e che stanno dando ottimi risultati (come il vaccino Tat italiano ideato dal team di Barbara Ensoli).
Di seguito il video del dott. Kang che spiega il nuovo farmaco.
Fonte: Western University
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