E se fare il test per l’HIV fosse semplice rapido e gratuito, voi lo fareste almeno una volta l’anno? A questa domanda cercherà di rispondere un nuovo progetto avviato negli Stati Uniti ieri, in occasione della 19esima Giornata Nazionale del Test per l’HIV voluta dai CDC (Centers for Disease Control) insieme ad altre organizzazioni che si occupano di salute pubblica e specificatamente di AIDS. Ed è così che da 24 ore nelle farmacie di numerose città e centri rurali americani qualunque persona tra i 13 ed i 64 anni è invitata gratuitamente a sottoporsi al test dell’HIV, ottenendo i risultati in pochi minuti, il tempo, magari di fare la fila al banco per acquistare un qualunque medicinale.
24 le località che verranno coinvolte nel progetto costato 1,2 milioni di dollari ed i cui risultati si avranno fra un anno, al suo termine. L’obiettivo è semplice: la migliore arma per sconfiggere l’AIDS è la prevenzione, eppure il numero delle infezioni è in costante aumento. Questo perché spesso non si ha la consapevolezza della sieropositività: si stima che negli USA convivano con l’HIV almeno 1 milione di cittadini, ma un quinto dei quali senza averne consapevolezza. Ecco allora le raccomandazioni dei CDC: il test dell’HIV andrebbe fatto almeno una volta l’anno come tanti altri test di routine (la misurazione della pressione, i controlli della glicemia, gli esami delle urine, ecc); le persone appartenenti a categorie a rischio potrebbero invece trarre beneficio da controlli più frequenti.
Anche le donne incinte, o che comunque vorrebbero avere una gravidanza dovrebbero sottoporsi al test, per avviare quelle procedure che preservino il loro bimbo dal contagio. In caso di risultato positivo, ci si potrà avviare ad un percorso terapeutico, ma soprattutto evitare di infettare inconsapevolmente i propri partner futuri, mentre in caso di negatività occorrerà continuare a prestare attenzione, attivandosi, anche in questo caso con la prevenzione e dunque con l’uso del profilattico durante i rapporti sessuali, o evitando lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti. Ma questo non è l’unico obiettivo. Far fare il test in una farmacia dovrebbe aumentare il numero di persone che vi si sottopongono e dunque la generale consapevolezza nei confronti della malattia: il che ridurrebbe lo stigma nei confronti di questa e l’imbarazzo che c’è (soprattutto) nell’affrontare il test.
Fonte: CDC
Foto: Thinkstock