Le persone che soffrono di qualche malattia cardiaca cronica ed hanno un animale domestico possono apparire più sani rispetto ad altre persone con le stesse malattie ma che non hanno un pet. Lo stabilisce uno studio effettuato presso la School of Nursing dell’Università del Maryland basato sull’osservazione di 200 pazienti con patologie cardiache.
Uno degli aspetti che emergono subito nella mente di chi si approccia a questo fenomeno è legato all’attività fisica. E’ facile infatti pensare che un cardiopatico che deve portare fuori il cane più volte al giorno per la passeggiata possa star meglio rispetto ad uno che il cane non ce l’ha perché camminare fa bene e, volente o nolente, è costretto a farlo. Ma ciò che risulta dallo studio è che i benefici si hanno anche in chi come animale domestico ha un gatto, che non va di certo portato fuori, un iguana o un canarino.
Per lo studio sono stati utilizzati i dati raccolti dai ricercatori della Kitasato University di Kanagawa, in Giappone, su quasi 200 pazienti affetti da diabete, pressione alta e colesterolo elevato. Il 40% di essi possedeva un animale domestico.
Ad ognuno è stato dato un frequenziometro da indossare nell’arco delle 24 ore per monitorare il battito cardiaco ed altri parametri relativi al cuore per tutto il giorno. Il primo risultato è stato che i battiti al minuto di chi possedeva un animale erano del 2,5% inferiori rispetto a chi non ne aveva. Inoltre quelli del primo gruppo, ad un esame medico completo, risultavano meno stressati rispetto a quelli del secondo.
I ricercatori affermano di non sapersi spiegare con precisione come mai accade questo fenomeno, ma l’attività aerobica a cui ti costringe l’animale, aggiunta al benessere psicologico che di conseguenza abbassa il livello di stress, possono giocare un ruolo chiave nella totalità dello stato fisico di un proprietario di animale domestico. Anche e soprattutto se ha problemi cardiaci.
[Fonte: Health24]
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