Per i pazienti in attesa di un trapianto di cuore, può rappresentare una soluzione temporanea quello artificiale brevettato da DeBakey nel 1998.
Oggi si torna a parlarne per la recente scomparsa del rinomato cardiochirurgo americano.
Effettivamente la pompa di DeBakey è stata progettata proprio per offrire una “soluzione ponte” ai pazienti che necessitano di un cuore nuovo e che sono alle prese con le lunghe liste d’attesa.
Oggi si torna a parlarne per la recente scomparsa del rinomato cardiochirurgo americano.
Effettivamente la pompa di DeBakey è stata progettata proprio per offrire una “soluzione ponte” ai pazienti che necessitano di un cuore nuovo e che sono alle prese con le lunghe liste d’attesa.
Il dispositivo artificiale prende il nome di Vad (ventricular assisted device), pesa 96 grammi ed è grande quanto due batterie stilo.
Il vantaggio del cuore di DeBakey è di essere più leggero dei precedenti dispositivi cardiaci artificiali, il peso è infatti di ben 15 volte inferiore a quelli usati normalmente.
Una curiosità su questa invenzione è che si ispira al sistema di propulsione dello Shuttle.
Il cardiochirurgo ebbe la geniale idea proprio mentre stava conversando con un ingegnere della Nasa.
Il vantaggio del cuore di DeBakey è di essere più leggero dei precedenti dispositivi cardiaci artificiali, il peso è infatti di ben 15 volte inferiore a quelli usati normalmente.
Una curiosità su questa invenzione è che si ispira al sistema di propulsione dello Shuttle.
Il cardiochirurgo ebbe la geniale idea proprio mentre stava conversando con un ingegnere della Nasa.