Da tre anni a questa parte anche l’Italia può contare sui NAO, Nuovi Anticoagulanti Orali, che si rivelano efficaci nella prevenzione della fibrillazione atriale che si stima possa essere la causa del 15% dei casi di ictus cardioembolici ovvero quelli dovuti a trombi. E’ questo un disturbo causato essenzialmente da una alterazione del battito cardiaco che può rivelarsi davvero molto pericolosa per la salute.
I NAO usati finora si sono rivelati sicuri ma necessitano di continui aggiustamenti perché la loro efficacia è strettamente collegata al tipo di alimentazione. In caso di dosaggio sbagliato il rischio è quello di fluidificare troppo il sangue (eventualità molto pericolosa perché può scatenare ictus). Da oggi ecco il nuovo antidoto per le emergenze, idarucizumab, la cui presentazione è stata al centro di un dibattito che si è tenuto a Roma dal titolo Hot Topics. Nuovi Anticoagulanti Orali nella pratica clinica e che di fatto apre nuovi scenari nel campo della medicina cardio-chirurgica. Fino ad oggi i NAO venivano usati ma quello che mancava era un antidoto efficace in caso di emergenze dovute a situazioni non prevedibili (per esempio per pazienti politraumatizzati o per i quali vengono richiesti interventi chirurgici urgenti). Oggi quell’antidoto c’è è rende più sicure anche quelle procedure interventistiche invasive come l’angioplastica primaria in l’infarto acuto. Da qui in avanti grazie agli effetti di idarucizumab, i pazienti in cura con dabigatran – inibitore diretto della trombina, primo della nuova generazione di anticoagulanti orali, – potranno affrontare le emergenze con un antidoto in grado di bloccare le emorragie, compreso il sanguinamento cerebrale, il assoluto il più pericoloso per la salute dell’uomo.
Idarucizumab non ha finora evidenziato effetti collaterali, né controindicazioni importanti per chi lo ha assunto. Ad oggi dunque questo farmaco è da ritenersi sicuro e può essere un valido aiuto nei casi di emergenza che purtroppo molto spesso possono capitare.
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