I pazienti obesi con qualche malattia cardiaca potrebbero vivere meglio e più a lungo rispetto a quelli magri ma con la stessa gravità della malattia. A spiegare questa sorprendente tesi è uno studio americano pubblicato la scorsa settimana sul Journal of American College of Cardiology.
Gli autori dell’articolo sono ricercatori del Ochsner Medical Center di New Orleans, e fanno riferimento al tenore di grasso che apparentemente ha un effetto protettivo noto come “paradosso dell’obesità”. La tesi è stata accolta come una buona notizia visto che il 70% degli americani è in sovrappeso; in questo modo essi possono meglio guarire dalle malattie del cuore come probabilmente non avrebbero potuto se fossero stati magri.
Questo nuovo paradosso è l’ultimo di una serie di cosiddetti paradossi in cui i medici si sono imbattuti per caso in questi ultimi decenni, come la possibilità che il peso extra rallenti il cancro o che le persone in sovrappeso possano aumentare l’aspettativa di vita tra le persone anziane. Ma sovrappeso, che di norma significa avere un indice di massa corporea (BMI) di oltre 27 kg/m^2, non è mai salutare. Ed una volta che l’indice di massa corporea si avvicina a 40, la salute comincia davvero ad essere preoccupante.
Come riferito sulla rivista The Lancet, sulla base di una meta-analisi su più di 900.000 soggetti, l’aspettativa di vita si riduce di circa 3 anni per quelli con un BMI superiore a 30 e di circa 10 anni per quelli con un BMI oltre 40. L’unico motivo per cui l’obesità non è più letale è che ora la scienza è in grado di curare le due cause principali di morte tra i obesi, che sono le malattie cardiache è il diabete.
Ma tornando ai nostri autori del più recente studio sul paradosso dell’obesità, essi affermano che il peso non è un mezzo efficace per migliorare la salute del cuore, aumenta la pressione arteriosa, i trigliceridi ed il colesterolo “cattivo” e, successivamente, aumenta drasticamente il rischio di malattie cardiache ed insufficienza cardiaca.
Il fatto che i pazienti in sovrappeso e obesi possano guarire meglio con il trattamento è sicuramente un fatto curioso, ma ciò accade probabilmente perché un paziente molto magro è meno in salute di uno sovrappeso. Ciò significa che, se una persona magra sviluppa una malattia cardiaca le ragioni che stanno alla base di questa malattia sono più complesse, e quindi anche più complicate da curare.
Le altre diagnosi “curabili” con i chili di troppo si possono spiegare da un punto di vista evolutivo: il grasso di deposito è stato utile durante attacchi di penuria alimentare e oggi potrebbero avere proprietà terapeutiche per combattere traumi fisici, come la chirurgia o il trattamento aggressivo di malattie cardiache.
[Fonte: Livescience]