Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Chirurgia » Liste di attesa più lunghe per obesi e fumatori in Inghilterra

Liste di attesa più lunghe per obesi e fumatori in Inghilterra

Liste di attesa più lunghe in Inghilterra per obesi e fumatori per essere sottoposti ad un intervento non urgente. E’ questo ciò che accadrà presso l’azienda sanitaria di Vale of York, nel Nord dell’Inghilterra. Alcuni si chiedono se non sia il caso di estendere il “modello” anche altrove.

E’ stata la BBC a dare la notizia, spiegando che queste nuove regole entreranno in vigore dal gennaio 2017 nella zona, lasciando spiazzata la popolazione e buona parte dei medici inglesi, tra i quali anche Clare Marx, presidente del Royal College of Surgeons (Rcs) che sottolinea come la popolazione debba essere operata in base ai sintomi e non alle discriminazioni. Le nuove norme intendono “penalizzare” queste due categorie che dovranno cambiare il loro stile di vita prima di entrare in sala operatoria. E se l’intento, forse, è anche a fin di bene, se si pensa allo scopo al quale si punta, dall’altra parte questa decisione rimane comunque una fonte di discriminazione che non solo potrebbe danneggiare ulteriormente i pazienti ma anche il sistema stesso.

Basta semplicemente pensare al minore flusso di pazienti (e rimborsi medici, N.d.R.) ed al possibile ribasso dei profitti delle strutture. Questo senza calcolare che magari un intervento non urgente non eseguito potrebbe poi portare a complicazioni più serie ed alla necessità di operare velocemente a causa della perdita di tempo sostenuta. Voler promuovere campagne per una dieta salutare e la perdita di peso, così come lo smettere di fumare è un atto utile e da ricercare: modificare l’assistenza sanitaria in base ad una discriminazione, è lesivo anche del codice deontologico medico.

Per poter avere accesso agli interventi non urgenti le persone sovrappeso dovranno dimagrire del 10% mentre i fumatori verranno “caricati” di sei mesi di attesa in più rispetto agli altri. Spingere ad una migliore salute le persone non è sbagliato, ma sarà questo il modo giusto? I medici inglesi non sono pienamente convinti.

Photo Credit | Pixabay