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Implantologia dentale: sempre più vicino all’estetica del sorriso

Non è più solamente una questione di salute quella che conduce a desiderare una dentatura sana, ma spesso la ricerca della perfezione è legata ai requisiti di una società molto esigente. L’inserimento di un impianto in caso di perdita di uno o più denti diventa quindi un’esigenza fondamentale per chi vuole raggiungere risultati estetici eccellenti, oltre alla massima funzionalità.

 In effetti chi si rivolge al dentista per un impianto lo fa sia per ripristinare una masticazione corretta, che per migliorare la propria estetica. Un impianto è una piccola vite in titanio (lunga da un minimo di 8mm a un massimo di 17 mm) che viene che viene utilizzata come ancoraggio permanente per denti artificiali. Una volta integrato nell’osso, l’impianto diventa un sistema stabile come una parte del corpo e costituisce la base per la ricostruzione di corone singole, di ponti estesi o di protesi mobili.

Considerando ormai scontata la buona riuscita dell’impianto da un punto di vista funzionale, ci può essere invece una grande differenza tra impianto e impianto in termini di estetica. Infatti, affinché si raggiunga il massimo risultato estetico, è cruciale che, dopo l’inserimento dell’impianto, l’osso sia stabile o addirittura ricresca intorno all’impianto: con il supporto dell’osso, infatti, la gengiva risulterà sana e naturale, e l’impianto sarà praticamente identico a un dente naturale.

L’ultima frontiera per il conseguimento di un’estetica eccellente è costituita oggi dal concetto TissueCare che è alla base degli impianti a connessione conica. Per quanto riguarda i tempi della terapia, di solito si parte da una prima seduta, che consente al dentista di valutare concretamente la soluzione migliore per il paziente che varia da caso a caso. Dopo gli esami diagnostici di rito, si procede con l’intervento vero e proprio, installando le “nuove radici” nell’osso mascellare.

Dopo una decina di giorni si tolgono i punti e si attende l’integrazione dell’impianto nell’osso per circa 3 o 4 mesi. Durante questo periodo, lo spazio vuoto viene chiuso con una protesi provvisoria, fissata ai denti adiacenti. Successivamente sarà possibile inserire la protesi definitiva, permettendo quindi alla persona un pieno utilizzo della propria bocca per l’alimentazione e per sorridere! L’inserimento di un impianto, per quanto veloce e minimamente invasivo, è comunque un piccolo intervento chirurgico.

 Questo significa che è necessario rivolgersi a personale qualificato, che possa garantire condizioni igieniche e di sicurezza adeguate: particolare attenzione va posta alla fase diagnostica e alla scelta dell’impianto appropriato. Inoltre, è importante adottare impianti prodotti da case affidabili e diffuse a livello internazionale: queste rilasciano infatti al paziente un passaporto implantare con il tipo di impianto e il numero di lotto. Sarà così possibile risalire facilmente al tipo di impianto utilizzato anche dopo molti anni, nel caso in cui si renda necessario sostituire le componenti protesiche. Infine, sarà importante che il paziente osservi una corretta igiene orale, in modo che l’impianto possa durare tutta la vita.