Un rapporto delicato, spesso controverso, quello che lega i medici ai pazienti. Se da un lato, l’uomo in camice è il salvatore, colui che guarisce anche dalle malattie più gravi, dall’altro è anche un essere umano, al quale si imputano talora errori inevitabili, altri, e a giusto titolo, sbagli prevedibili, che risultano fatali ai degenti.
Ebbene, proprio per regolare la complessità delle interazioni tra il medico e il paziente, il Ministero della Salute ha elaborato sei guide, con rispettivi ambiti di interesse, contenenti ciascuna dieci consigli utili a gestire al meglio il legame tra ammalato e personale medico-sanitario.
Uniti per la salute, questo il nome dell’iniziativa, rivolta a medici, familiari, pazienti, operatori, volontari e aziende ospedaliere. Si tratta in sostanza di fogli informativi rivolti a tutti i soggetti coinvolti nel processo dell’assistenza sanitaria.
Tramite delle norme di comportamento messe nero su bianco, gli opuscoli ministeriali cercano di dare una risposta ai dubbi e alle incertezze del paziente nei confronti dell’atteggiamento da adottare verso i dottori, alle misure da rispettare da parte degli operatori sanitari in rapporto al degente, al ruolo cruciale dei familiari verso la persona ammalata.
Uniti per la salute tratta nello specifico di sei particolari interazioni socio-professionali che hanno a che fare con l’ambito medico, offrendo sia in formato pdf scaricabile da internet che fruibile sul sito del Ministero i seguenti opuscoli informativi:
- Guida per i cittadini
- Guida per i familiari
- Guida per i volontari
- Guida per i pazienti degli studi odontoiatrici
- Guida per le aziende ospedaliere
- Guida per gli operatori
Scopo principale della campagna di diffusione di questi opuscoli è contribuire alla sicurezza del paziente, informando dei ruoli specifici che ogni persona coinvolta in questo processo deve mantenere affinchè si conseguano i migliori risultati possibili, senza incorrere in spiacevoli sorprese ed errori. Un esempio pratico? Uno dei consigli contenuto nella Guida per i cittadini è quello di far contrassegnare al chirurgo, nel caso di intervento, la zona da operare. Piccoli accorgimenti, dunque, che si spera migliorino la sicurezza delle prestazioni sanitarie.